20-02-2019
Un gruppo di ricercatori della School of Medicine of the University of California di Davis, ha affermato che le infezioni respiratorie sono una complicazione importante dell'esposizione all'ozono: anche in deboli concentrazioni. Non è l'ozono in sè a causare infezioni; piuttosto, esso sembra ridurre notevolmente l'attività dei fagociti nei polmoni, che combattono e addirittura uccidono i germi che tutti noi respiriamo e introduciamo nei polmoni. I ricercatori di cui sopra concludono che la menomazione a carico dei fagociti è una conseguenza della formazione di radicali liberi e perossidi lipidici. Queste ultime due sostanze chimiche altamente instabili sono prodotte dal potere eccezionalmente ossidante dell'ozono. Esse a loro volta attaccano le cellule con cui vengono in contatto, combinandosi in legami chimici innaturali con alcuni costituenti delle cellule, come gli acidi grassi e gli enzimi. Tali mutamenti, a breve termine, sono associati con cellule menomate e colpite a morte; a lungo termine, secondo alcuni ricercatori, questi mutamenti sono associati col cancro. Come entra la vitamina E in questo quadro? La risposta è semplice. L'ozono provoca tutti questi danni in virtù del fatto che è un agente ossidante estremamente potente. La vitamina E, dicono i ricercatori, è "un importantissimo antiossidante biologico". Perciò la vitamina E tende a bloccare l'ossidazione causata dall'ozono ed è perciò una difesa naturale contro questo gas tossico. Per determinare se la vitamina E serve a proteggere contro la tossicità dell'ozono non solo in teoria, ma anche in pratica, il dottor Warshauer e i suoi colleghi eseguirono una serie di esperimenti usando dei topi. Fatto essenziale, a un gruppo di topi venne somministrata una dieta carente di vitamina E, mentre un altro ricevette una dieta con aggiunta di generose quantità della stessa vitamina. Gli animali vennero quindi esposti a concentrazioni di ozono che andavano da poco più del livello medio riscontrato a Los Angeles a poco più del massimo quantitativo mai misurato nello stesso luogo. Questa esposizione avvenne per periodi di durata variabile; nel frattempo, un gruppo di controllo fu esposto ad aria pura. Dopo essere stati esposti ad aria inquinata da azono per una settimana, si scoprì che gli animali carenti di vitamina E avevano nei polmoni una concentrazione batterica doppia rispetto a quelli che avevano ricevuto la vitamina E. Ciò fu una chiara prova della misura in cui la vitamina E protegge le difese naturali dell'organismo dalla sopraffazione dovuta all'ozono. Un'altra differenza importante fu che, durante questa esposizione all'ozono, gli animali carenti di vitamina E persero più del doppio in peso rispetto agli animali che avevano ricevuto il supplemento. Ciò dimostra che la vitamina E non solo protegge localmente i polmoni contro l'ozono, ma serve a proteggere l'intero organismo. I medici osservarono anche che gli animali esposti all'ozono senza la protezione della vitamina E soffrivano di emolisi (distruzione dei globuli rossi) in misura dell'80% o più, mentre gli animali nutriti con un preparato di laboratorio che conteneva circa sei volte il quantitativo minimo di vitamina E soffrirono di emolisi in misura del 38% soltanto. Gli animali che avevano ricevuto un supplemento contenente undici volte il quantitativo minimo richiesto di vitamina E, presentarono la percentuale più bassa di emolisi: soltanto il 30%. Oltre a quelle normalmente ritenute fonti d'inquinamento, potrà sconcertarvi apprendere che qualsiasi apparecchiatura in casa vostra o sul luogo di lavoro che produca scintille, scariche statiche, o radiazioni ultraviolette o ionizzanti, produce anche ozono. Molti depuratori d'aria generano anch'essi ozono sufficiente da essere rischioso in certe condizioni e, per quanto possiate esserne inconsapevoli, tali apparecchiature possono essere in funzione in ospedali, uffici, ascensori.
Sul Journal of Environmental Health furono pubblicate delle avvertenze contro queste fonti insospettate d'inquinamento da ozono, per iniziativa di Slonin ed Estridge, del Cardiopulmonary Diagnostic Laboratory di Denver, Colorado. I due medici rivelarono anche che alcuni produttori di acqua distillata aggiungevano addirittura questo gas velenoso al loro prodotto senza informare il consumatore e senza preoccuparsi che venisse usato in un preparato per lattanti o in un laboratorio chimico. Poichè i preparati per lattanti sono generalmente fatti con acqua distillata e poichè l'ozono genera disturbi polmonari, sarebbe necessario investigare sul rapporto tra quest'acqua distillata e la mortalità nei primissimi mesi di vita. A meno che il bambino non venga allattato al seno, riceve pochissima vitamina E e perciò non possiede difese importanti contro i gravi danni di questo gas altamente ossidante. In attesa che i nostri governanti decidano di porre fine all'emissione di questo gas tossico, l'unica arma a disposizione che abbiamo è quello di assicurarsi di ricevere vitamina E a sufficienza per combinarsi chimicamente con l'ozono quando questo giunge ai nostri polmoni e renderlo inoffensivo. Le nuove prove sperimentali ci fanno comprendere che per ottenere il massimo grado di protezione è necessario più del minimo fabbisogno di vitamina E. Questa vitamina è tenuta non soltanto ad assolvere ai suoi doveri normali, ma a rendere anche un altro servizio, come disintossicante di una sostanza inquinante estremamente potente. E' anche un fatto che la vitamina E si consuma quando si combina con l'ozono invadente e perciò più l'aria che respirate è inquinata dall'ozono, più avete bisogno di vitamina E.