27-02-2019
Il fenomeno delle allergie e intolleranze alimentari in Italia è in rapido aumento. Si calcola che nel 2050, più del 50% della popolazione nazionale ne soffrirà. Tra le varie allergie ed intolleranze alimentari, in modo particolare in noi italiani, spicca quella al nichel con il 32,1%. Ne vantiamo addirittura il primato in Europa secondo i dati forniti dall’European Surveillance System of Contact Allergies (ESSCA). In questo articolo, cercheremo di indagare quali siano le vere cause su cui pochi si soffermano.
Prima di addentrarci nella sintomatologia e capire quali effetti può creare il nichel nel nostro organismo, va detto che è pressoché impossibile non venirne in contatto. Il nichel infatti si trova ovunque in natura: nell’acqua, nei terreni, nell’aria e in tutti gli organismi viventi, in quanto si nutrono di prodotti derivati dalla terra e dall’acqua. Il contenuto nel suolo e nelle acque varia poi da regione a regione, di stagione in stagione e addirittura in base agli eventi climatici. Il nichel è inoltre presente nelle stoviglie, nei cosmetici, nei fertilizzanti, nei ponti dentali, nelle lavorazioni industriali, nei gioielli, nella bigiotteria ed infine, con diverse concentrazioni, è presente in quasi tutti gli alimenti. In quelli di origine vegetale, il nichel ha un contenuto quattro volte superiore rispetto agli alimenti di derivazione animale (carne, latte, uova). Tra quest’ultimi l’uovo è quello che ne presenta una concentrazione maggiore.
Del nichel assunto attraverso il cibo, la maggior parte non viene assorbito, ma resta nel tratto gastrointestinale. Ne assorbiamo solo una percentuale che va dall’1 al 10%. Gli studi sembrano essere concordi che l’assunzione quotidiana attraverso l’alimentazione si aggiri attorno a 0,2 mg e 0,6 mg. Il nichel assorbito, entra nel flusso sanguigno legato all’albumina sierica e per la maggior parte la sua via di escrezione passa attraverso i reni, quella biliare e la sudorazione. Non si accumula in nessun organo anche se tiroide e ghiandole surrenali ne registrano una maggiore concentrazione.
EFFETTI DEL NICHEL SUL NOSTRO ORGANISMO
Se in piccole tracce, il nichel non è affatto tossico per l’organismo, anzi è necessario per una buona funzionalità del nostro sistema immunitario. Come mai allora tra tutti i metalli è il maggior responsabile di una serie di reazioni allergiche piuttosto aggressive e fonte di grande stress proprio per il nostro sistema immunitario? Quando il nichel supera nell’organismo la soglia di tolleranza, le persone più sensibili manifestano una reazione di rigetto sviluppando diversi sintomi compresi in quattro categorie:
1. Manifestazioni cutanee. È il caso della Dermatite Allergica da Contatto (DAC): sviluppa dermatiti, eczema locale e più raramente orticaria.
2. Manifestazioni extracutanee: origina ad esempio sintomi legati all’apparato gastrointestinale come:
• morbo di Crohn;
• ulcere;
• colite;
• nausea;
• diarrea;
• riniti, asma (problemi all’apparato respiratorio);
• emicranie, mal di testa (disturbi a carico del sistema neurologico).
3. Sintomi legati ad un malessere generale: spossatezza, affaticamento cronico, insonnia.
4. Favorisce lo sviluppo di malattie autoimmuni come lupus e artrite reumatoide soprattutto nel lungo periodo, quando l’allergia tende a cronicizzare.
Tra i vari effetti provocati dalla tossicità del nichel nell’organismo, vi è quella di privarlo delle sue riserve di zinco rendendo più vulnerabile il sistema immunitario.
L’unica arma che viene messa in campo per contrastare i sintomi legati all’allergia al nichel, è quella di stare alla larga dai cibi che lo contengono. Questo è senz’altro un approccio utile per tamponare una situazione di emergenza, durante il riacutizzarsi dell’allergia. Non può essere la soluzione nel lungo periodo, per il semplice fatto che è impossibile evitare la contaminazione, dato che il nichel si trova in quasi tutti gli alimenti anche se con concentrazioni diverse. Eliminare dalla dieta troppi cibi è poi controproducente e si rischia di sviluppare una sensibilità ancora maggiore. Il disagio aumenta se si pensa che dagli studi clinici emergono d’altronde dubbi e incongruenze sulla composizione e sul valore terapeutico della stessa dieta a basso contenuto di nichel. In mancanza di direttive precise che stabiliscano quale sia il valore della soglia oltre il quale la concentrazione di nichel in un alimento si definisca “alto”, regna una grande confusione in cui è difficoltoso orientarsi. Ciò premesso, vi è un accordo almeno sui principali alimenti che contengono maggiori concentrazioni di nichel che è bene evitare:
• Cacao e cioccolato.
• Semi di soia.
• Farina d’avena, farina di mais, farina integrale.
• Noci, mandorle.
• Legumi freschi e secchi.
• Cipolle, spinaci, asparagi, pomodori.
• Lievito in polvere.
• Cibo in scatola.
Se anche tu soffri di allergia al nichel e stai cercando di evitare gli alimenti che lo contengono, sai bene che non è facile e oltre che essere demoralizzante, aggiungo che non è una scelta risolutiva. Occorre andare più in profondità e solo capendo la vera causa ti potrà permettere di agire con una strategia alimentare più mirata ed efficace. Sia che si tratti di un’intolleranza al glutine, di un’allergia ai pollini, al pelo del gatto o a quella del nichel, il metodo di reazione del nostro organismo è lo stesso. L’allergia è una risposta infiammatoria esagerata del nostro sistema immunitario. È quella la direzione in cui guardare ed iniziare a chiederti: perché il mio sistema di difesa è così suscettibile e dà risposte anomale di fronte a sostanze che in realtà non sarebbero nocive? Il sistema immunitario ha un funzionamento molto complesso. Quando il suo equilibrio si altera ed iniziano a manifestarsi allergie, ecco in estrema sintesi, alcune reazioni che si creano:
• eccessiva produzione di anticorpi;
• eccessiva presenza di linfociti Th2;
• eccesso di istamina nel metabolismo.
I linfociti Th2 se in eccesso inibiscono la produzione dell’altra famiglia di linfociti, i Th1 che ci proteggono dai virus. L’istamina, sostanza presente in molti alimenti, stimola a sua volta la produzione di linfociti Th2 che stimolano la produzione di altra istamina e acido arachidonico che a loro volta producono agenti infiammatori. Ti sei mai chiesto da cosa nasce questo circolo vizioso?
SQUILIBRIO DEL MICROBIOTA INTESTINALE: LA VERA ORIGINE
Ci si dimentica che la maggior parte del sistema immunitario ha sede nell’intestino. Una probabile causa che genera un continuo stato di allarme, che porta l’organismo a reagire in modo eccessivo ogni volta che vieni in contatto o che consumi alimenti che contengono nichel, è quella di aver creato una possibile condizione di permeabilità intestinale. Quando le pareti dell’intestino non sono più impermeabili a causa di microlesioni, consentono il passaggio di cibo, batteri intestinali, agenti infiammatori che vanno a raggiungere direttamente il sistema immunitario sottoponendolo a forte stress. Tutto è originato da uno squilibrio del microbiota intestinale (disbiosi); una volta compreso questo ti sarà molto più chiaro come agire.
CAMBIARE TIPO DI APPROCCIO
Per cercare di risolvere l’allergia al nichel e qualsiasi altra forma allergica si soffra, serve un nuovo approccio che comprenda una visione più ampia. Le principali e più importanti cause di uno squilibrio del sistema immunitario responsabili dello scatenarsi di allergie, compresa quella al nichel sono:
• stress cronico mentale ed emozionale;
• eccessivo consumo nel tempo, di zuccheri, carboidrati e cibi infiammanti;
• carenza di nutrienti importanti;
• squilibrio del microbiota intestinale.
Il problema è che oggi consumiamo in un solo giorno la quantità di zuccheri e carboidrati raffinati che potremmo consumare in un mese. Tutti questi zuccheri portano ad una iperproduzione costante di insulina e citochine infiammatorie. Non solo, ma più zuccheri consumiamo e maggiore è il livello di cortisolo prodotto dal corpo che dovrà gestire e assorbire, in una spirale senza fine. In mancanza di un protocollo medico specifico ed uniforme la dieta è e rimane la principale via percorribile, una via però diversa da quella solitamente raccomandata. Dieta a basso contenuto di carboidrati per sfiammare l’intestino, riequilibrare la microflora, calmare e rinforzare il sistema immunitario riportando il giusto equilibrio tra i linfociti Th2 e Th1. Accanto alla dieta possono essere un valido aiuto integratori di probiotici, prebiotici, enzimi sistemici e rimedi antinfiammatori specifici per le allergie come il fungo reishi, il ribes nigrum.