30-11-2016
L’ambliopia da tabagismo è rimasta per un certo tempo un enigma medico. Questo disturbo, per quanto raro e spesso misconosciuto, riduce l’acuità visiva e la discriminazione dei colori e può sfociare nella cecità. I medici sapevano da tempo che il fumo può causare una cecità parziale, o in qualche caso addirittura completa, ma non erano riusciti a scoprire perché. Come spesso avviene in medicina, si trovò prima una cura e poi, lavorando a ritroso, si è arrivati a spiegarne le cause. Secondo un editoriale del Canadian Medical Association Journal, l’ambliopia da tabagismo è dovuta alle quantità considerevoli di cianuro contenute nel tabacco. Questo veleno determina la degenerazione della mielina, la guaina lipoproteica che riveste i nervi. Sotto l’azione del cianuro, il primo nervo che va fuori uso è il nervo ottico. Se la demielinizzazione è troppo avanzata, la conseguenza è la cecità completa, ma se il trattamento inizia prima che si verifichi la degenerazione delle fibre nervose e dei gangli, sembra possibile una completa remissione. Il trattamento non è altro che la vitamina B12. Infatti, i redattori del Canadian Medical Association Journal ritenevano che la ragione della minore frequenza attuale dell’ambliopia da tabagismo in confronto al passato sia da ricercare nella maggiore ricchezza dell’alimentazione per quanto riguarda questa vitamina. Quindi, oltre a curare l’affezione, la vitamina B12 sembra capace anche di prevenirla. Il cianuro, mescolato all’idrogeno, forma quel gas letale che si usa nelle esecuzioni capitali. Non combinato con l’idrogeno, lo si trova anche nel nostro organismo. Le fonti sono il cibo, il tabacco e l’alcol, le ultime due suscettibili di fornirne in eccesso.
“Nel nostro organismo - si legge sul Canadian Medical Association Journal - c’è una piccola riserva biochimica di cianuro metabolicamente attivo, che dà luogo alla presenza costante di tracce di cianuro nel sangue. Ciò è essenziale per l’azione inibitoria che questa sostanza esercita sugli enzimi respiratori”. Normalmente, l’eccesso di cianuro è escreto nell’urina dopo essere stato detossificato dal fegato, che lo trasforma in tiocianite di sodio. Tuttavia, “è dimostrato che nell’ambliopia da tabagismo c’è una relazione diretta fra consumo di tabacco da un lato e assorbimento di vitamina B12 e suo livello nel sangue dall’altro. L’ambliopia si verifica con scarso consumo di tabacco, se l’assorbimento di vitamina B12 è scadente, o il livello della vitamina B12 nel siero è basso. Per contro, quando il tasso di vitamina B12 è alto, è necessario un forte consumo di tabacco per produrre l’ambliopia. L’ipotesi quindi è che il tabacco fornisce una potente fonte esogena del radicale di cianuro, che per accumulo e potenziamento dà luogo all’intossicazione cronica da cianuro che si manifesta come ambliopia da tabagismo”. Il collegamento fra carenza di vitamina B12 e l’ambliopia da tabagismo non sembra davvero casuale, essendo nota da tempo l’azione di questa vitamina sul sistema nervoso e su vari disturbi degli occhi. Il dottor Barbro Bjorkenheim scriveva su Lancet che è importante riconoscere tempestivamente una perdita progressiva di acuità visiva, con atrofia del nervo ottico, perché un trattamento adeguato negli stadi iniziali può salvare la vista: “la neuropatia ottica è ritenuta un sintomo da carenza di vitamina B12 e molti autori citano i buoni risultati ottenuti con il trattamento mediante dosi massicce di vitamina B12”. L’ambliopia da tabagismo è reversibile solo se individuata e trattata nel primissimo stadio, cosa piuttosto improbabile. L’unica maniera fondata di affrontare la malattia è un’azione preventiva, prendendo le misure necessarie contro il rischio di carenza di vitamina B12 o meglio ancora smettere di fumare.