28-08-2016
Ci fu un tempo, che il bambino non ancora nato era visto come qualcosa di alieno e inumano, un parassita sicuro e immune dagli stress del mondo esterno, che finalmente nasceva al mondo, intatto e coniato di fresco. Secondo il dottor Woollam, la tragedia del talidomide ha mutato la nostra visione: "noi oggi sentiamo e sappiamo che, dal momento dell'impianto e se non proprio da quello della fecondazione, l'embrione si trova in un ambiente che possiede potenzialmente per lui tutta la pericolosità di quello nel quale entrerà dopo la nascita". Abbiamo appreso che molti fattori ambientali possono determinare nel neonato difetti congeniti, una volta creduti esclusivamente conseguenza dell'ereditarietà. Di questi fattori ambientali, che hanno influenza sul nascituro, un'adeguata alimentazione della madre è un aspetto elementare e tuttavia vitale. Il consumo di riboflavina dovrebbe essere curato in modo particolare nel predisporre la dieta della gestante, in quanto esperimenti di laboratorio hanno mostrato come una carenza di riboflavina nei mammiferi causi malformazioni nella progenie. Questa scoperta è riportata nelle pubblicazioni scientifiche da oltre 70 anni. Scrivendo su Science nel 1940, Warkany e Nelson, descrivevano le malformazioni dei feti di topine nutrite con una dieta povera di riboflavina. Dal tempo di quel lavoro pionieristico, molte altre ricerche sono state condotte per meglio comprendere il modo con cui la riboflavina contribuisce al normale sviluppo dell'embrione e del feto. Il dottor Bruce Mackler e i suoi colleghi della scuola di medicina dell'University of Washington, Seattle, hanno tenuto in osservazione femmine di ratto gravide, che avevano diviso in quattro gruppi con altrettanto diversi gradi di carenza di riboflavina. In tutti i gruppi, una proporzione molto grande di feti, più del 95%, sviluppò grosse malformazioni. La maggior parte dei difetti, riferiva il dottor Mackler, erano costituiti da anomalie scheletriche, con un anormale sviluppo delle ossa. Particolarmente comuni erano gli sviluppi incompleti delle ossa delle estremità, anteriori e posteriori, un'ipotrofia della mascella inferiore. Il dottor Mackler menziona anche la fessurazione del palato (palatoschisi), come un esempio tra "un gran numero di altre anormalità", che si erano prodotte nei feti in condizioni di carenza di riboflavina.