01-04-2019
In assenza di dati clinici e sperimentali è ancora la tradizione popolare a segnalare le attività terapeutiche di questa pianta. La scorza del frutto (pericarpo), dal caratteristico sapore amaro ed aromatico, trova impiego principalmente come amaro-tonico, stomachico, carminativo: come tale viene utilizzata per stimolare l'appetito e favorire l'aumento ponderale. Di rilievo è l'azione antispasmodica che risulta utile nelle forme digestive ad impronta spastica (coliti ecc.). Per tali proprietà può essere impiegata nel trattamento dell'insonnia di origine nervosa. Trova impiego anche come correttivo delle preparazioni farmaceutiche dal sapore sgradevole.
Fiori e foglie dell'arancio amaro, ma anche della varietà dolce, vengono usati, per lo più in infusione, nel trattamento sintomatico degli stati neurotonici dell'adulto e dei bambini, in particolare nelle turbe minori del sonno. I fiori, in infuso o come acqua distillata, rappresentano infatti un efficace e delicato sedativo ed antispasmodico indicato nel trattamento degli stati di eccitazione nervosa (cefalea, insonnia), delle forme dispeptiche ecc.
L'acqua distillata è un eccellente e gradito veicolo per soluzioni ed acque cosmetiche (lozioni per palpebre e per pelli delicate, creme ecc.). Dai fiori si estrae l'olio essenziale o essenza di neroli largamente impiegato in profumeria. L'olio di neroli possiede anche proprietà antispasmodiche e sedative. Le foglie hanno analoghe proprietà anche se più accentuate e sono impiegate come aromatizzanti, carminative, diaforetiche e febbrifughe.