12-12-2016
L'otosclerosi, un tipo di sordità degli anziani che blocca le onde sonore a livello del condotto uditivo, impedendo loro di penetrare all'interno dell'orecchio, è una delle cause principali dei difetti dell'udito. In questo processo, le ossa che racchiudono l'orecchio medio e interno tendono a indurirsi e ingrossarsi; ciò provocherà un'interferenza nella trasmissione delle onde sonore. Poichè l'otosclerosi è una malattia che fissa le ossa dell'orecchio medio, così che non possono più vibrare propagando il suono, qualche medico confida nella chirurgia per migliorare la situazione. Con una stapedectomia si rimuovono gli ossicini mal funzionanti (che sono poi sostituiti con acciaio inossidabile o plastica), oppure si liberano gli ossicini dell'orecchio medio dalle aderenze, in modo che possano vibrare normalmente. Anche una fenestrazione (operazione che consiste nel praticare col trapano un forellino nell'osso, così che le onde sonore possano raggiungere l'orecchio interno) può restituire l'udito al paziente. Una volta diagnosticata l'otosclerosi, l'intervento chirurgico sembra esser l'unico rimedio. Ma questo disturbo è inevitabile? Ricerche condotte da Edward Mellanby hanno dimostrato, con esperimenti su animali di laboratorio, che una mancanza di vitamina A può indebolire la trasmissione del suono. In un simposio sulle funzioni metaboliche della vitamina A, tenutosi al Massachusetts Institute of Technology, il dottor Oswald Roels della Columbia University riferì le sue scoperte sulla mancanza di vitamina A e il deterioramento delle membrane cellulari. Poichè la vitamina A regola la stabilità delle pareti delle cellule dei tessuti, il dottor Roels ne concludeva che la perdita di udito nella vecchiaia è dovuta in gran parte a carenza di vitamina A. In conclusione, sembrerebbe evidente che la vitamina A potrebbe impedire, in molti casi, il fenomeno dell’otosclerosi.