15-04-2019
Alcuni alimenti di consumo piuttosto comune, variabile a seconda delle zone del mondo, contengono, spesso a nostra insaputa, delle sostanze velenose, talvolta così tossiche da poter causare la morte, se assunte in eccesso. Esistono dunque cibi di cui sarebbe bene evitare il consumo, mentre altri andrebbero limitati, o assunti ricorrendo ad alcune precauzioni. Ve ne indico sette.
1. FAGIOLI DI SPAGNA
I fagioli di Spagna, noti Oltreoceano come "lima beans", possono contenere un alto livello di cianuro, presente nella pianta come sostanza difensiva. Negli Stati Uniti vi sono delle restrizioni sui livelli di cianuro contenuto nei fagioli di Spagna coltivati per la vendita. Viene consigliato di cuocere completamente questi legumi, senza coperchio, in modo tale da permettere alla sostanza velenosa di evaporare. Per una maggiore sicurezza, l'acqua di cottura deve essere scolata.
2. MANIOCA
La manioca è anche nota come cassava o yucca. Dalla manioca si ottiene un amido, commercializzato come farina di tapioca. La manioca, contiene cianuro. Deve essere consumata con alcune precauzioni, che ne prevedono l'ammollo e l'essiccazione. In Africa, dove la manioca è diventata un alimento di sussistenza fondamentale, molte persone soffrono di una forma cronica di avvelenamento da cianuro, conosciuta come "konzo".
3. RABARBARO
Le foglie di rabarbaro contengono acido ossalico, un composto chimico che può essere presente nei prodotti anti-ruggine. Presentano inoltre sostanze che possono provocare una sensazione di bruciore a livello della bocca e della gola, nausea e vomito, dolori gastrici e convulsioni. Il rabarbaro è uno dei vegetali di cui si sconsiglia dunque di consumare le foglie.
4. POMODORI
Le foglie e gli steli dei pomodori, oltre ai frutti stessi, contengono solanina, un alcaloide considerato tossico. Prima del 1820, gli americani credevano che i pomodori fossero velenosi, ma le possibilità di soffrire di sintomi di avvelenamento da solanina per via del consumo di pomodori risultano piuttosto scarse. Nei soggetti più sensibili possono provocare allergie e intolleranze.
5. FUNGHI
I funghi rappresentano una delle più comuni cause di avvelenamento e di intossicazione da cibo. La famiglia dei funghi comprende esemplari velenosi che vanno ben oltre la ben nota Amanita phalloides. Per questo motivo è bene non improvvisarsi raccoglitori di funghi e rivolgersi ad esperti in caso di dubbio ed alle Asl per un riconoscimento sicuro di quanto raccolto.
6. CICERCHIE
Le cicerchie, legumi coltivati in Asia, Africa ed Europa, contengono, oltre a proteine, una neurotossina sotto forma di amminoacido, conosciuta come ODAP. La sostanza è considerata la causa della malattia detta neurolatirismo, una patologia neurodegenerativa che provoca la paralisi degli arti inferiori del corpo. Al momento si trovano in corso dei programmi per la coltivazione che permettano la produzione di cicerchie con minore contenuto di ODAP.
7. PATATE
Le patate, come i pomodori, contengono solanina. La presenza di solanina nelle patate aumenta quando esse germogliano e, ancora di più, quando la loro buccia diventa verde. Ecco perché si dovrebbe evitare di consumare patate verdi e limitare il consumo di patate germogliate. Per via della presenza di solanina, le patate non possono essere consumate crude. La solanina assunta in eccesso può provocare nausea, vomito e irritazioni della mucosa gastrica.