05-05-2019
La pelle è un vero e proprio organo che, data la sua estensione, riveste un’importanza notevole nell’economia dell’organismo. Le malattie che la colpiscono non sono sempre dipendenti da cause locali. Spesso dipendono da cause generali, come disturbi del ricambio, del sistema nervoso ecc., ma anche quando le cause sono locali, e agiscono esternamente determinando ferite, ulcerazioni ecc., non sono da trascurarsi, in quanto la cute con la sua ricchezza di vasi, terminazioni nervose e ghiandole fa sì che si possano avere ripercussioni assai lontane dalla sede di lesione.
Per combattere i disordini biologici e metabolici che accompagnano certe affezioni cutanee, esistono alcune piante, fra le quali appunto la bardana, le quali possiedono proprietà diuretiche, diaforetiche e colagoghe tali da giustificare in pieno la loro fama di piante depurative atte al drenaggio. La tecnica del drenaggio permette, infatti, l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo, attraverso quelli che possono essere considerati gli emuntori naturali: fegato, reni, intestino, pelle. Il risultato di un buon drenaggio consiste in un potenziamento dell’attività epatica, della secrezione biliare, della diuresi, del transito intestinale e in una accresciuta attività della secrezione delle ghiandole sudoripare e nella regolazione della secrezione sebacea.
La bardana, che risponde a tutti questi requisiti, può essere annoverata, infatti, tra le piante di drenaggio, soprattutto a livello cutaneo, in virtù della sua attività globale sull’organismo ma anche elettiva su un tessuto, quale quello cutaneo, il cui funzionamento difettoso ostacola l’eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo. Da sempre conosciuta come potente depurativo, deve le sue proprietà al fatto di essere un buon diuretico, ed un valido stimolatore della funzionalità biliare ed epatica, attività alle quali affianca un’interessante azione ipoglicemizzante, ipocolesterolemizzante ed antibiotica. La radice fresca della pianta contiene infatti alcuni principi dotati di attività antibiotica. Grazie quindi all’insieme di queste attività risulta essere particolarmente valida nel trattamento delle forme cutanee quale acne, eczema, seborrea ecc.
Trattamenti orali con preparazioni ottenute da pianta fresca, come la tintura madre, risultano essere particolarmente efficaci nella cura di acne e foruncolosi: alla terapia interna può essere affiancato un trattamento esterno mediante lavaggi, impacchi, creme e lozioni. L’impiego cosmetico è destinato a pelli grasse, asfittiche, con punti neri e predisposte all’acne o alla seborrea. Decotti di bardana possono essere utilizzati per prevenire foruncoli e pustole di acne su pelli grasse, mentre può essere utilizzato il succo delle foglie fresche per frizioni al cuoio capelluto grasso.
Fra le applicazioni terapeutiche particolari, attribuite da sempre alla bardana, si annovera, infatti, l’uso delle radici per favorire la crescita dei capelli. L’abate Kneipp, che ne fu strenuo sostenitore, annotò in base alle molte esperienze personali accumulate, che se il bulbo non era morto grazie all’uso del decotto di radice, con il quale si dovevano eseguire frizioni a livello del cuoio capelluto per 3-5 volte alla settimana, si poteva ottenere l’accrescimento dei capelli. A questo proposito scriveva: “Naturalmente non si deve pretendere che cominciando la cura il lunedì, si debba il sabato chiamare il barbiere; l’accrescimento avviene lentamente”. Anche se molti autori negano l’azione stimolante sulla crescita dei capelli, indubbia comunque è l’attività della bardana come antiseborroico nei casi di forte secrezione sebacea del cuoio capelluto, il che ne giustifica la presenza in molti cosmetici per capelli.