LA MARIJUANA POTREBBE CURARE LA SCLEROSI MULTIPLA.

07-05-2019

In un nuovo studio della Tel Aviv University si è trovato che alcuni composti presenti nella cannabis, o marijuana, possono combattere e impedire l’infiammazione cerebrale e nel midollo spinale. La dott.ssa Ewa Kozela e colleghi della TAU hanno inteso valutate gli effetti dei composti isolati della marijuana nel regolare l’infiammazione per proteggere il sistema nervoso e le sue funzioni. Tra i diversi componenti della cannabis vi sono il THC, o tetraidrocannabinolo, che è il composto più abbondante e responsabile degli effetti di alterazione della mente, e il CBD, o cannabidiolo, anch’esso presente in abbondanza. Proprio quest’ultimo componente è quello su cui si sono concentrati i ricercatori, poiché offre benefìci medicinali senza i controversi effetti del THC. Già in un precedente studio, Kozela e colleghi avevano dimostrato che il CBD era in grado di trattare i sintomi di malattie simil-sclerosi multipla nei topi, impedendo alle cellule immunitarie di trasformarsi e attaccare le coperture isolanti delle cellule nervose nel midollo spinale.
Partendo da questi risultati, in questo ultimo studio i ricercatori hanno cercato di osservare se le note proprietà antinfiammatorie di CBD e THC potrebbero essere applicate anche al trattamento dell’infiammazione associata con la SM. Lo studio si è focalizzato sulle cellule immunitarie isolate, e prelevate da topi con paralisi, che sono implicate nel danneggiamento specifico del cervello e del midollo spinale. Queste sono poi state trattate in laboratorio sia con il THC che con il CBD. I risultati dello studio, pubblicati sul Journal of Pharmacology Neuroimmune, mostrano che in entrambi i casi le cellule immunitarie hanno prodotto meno molecole infiammatorie, in particolare una, chiamata interleuchina 17 (o IL-17), che è fortemente associata con la SM e risulta molto dannosa per le cellule nervose e la loro guaina isolante. A conclusione dello studio, gli autori ritengono che il CBD, come anche il THC, impedisce alle cellule immunitarie l’innesco di molecole infiammatorie, limitando al contempo la capacità delle molecole di raggiungere e danneggiare cervello e midollo spinale.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Journal+of+Pharmacology+Neuroimmune+Ewa+Kozela

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