08-05-2019
Il latte animale è la sostanza di base da cui derivano tutti i latticini. Non si sa con precisione da quanto tempo venga usato come cibo dagli uomini, ma una cosa è abbastanza chiara: il latte di capra e di altri animali fu usato da popoli nomadi molto tempo prima di quello delle mucche domestiche. Gli europei introdussero il latte di mucca negli Stati Uniti intorno al 1625; poco dopo fu formata la prima mandria degli Stati Uniti per la produzione di latte. L’attrattiva che il latte esercitò fu forte, soprattutto grazie alla strenue propaganda di un gruppo entusiasta di uomini d’affari, che furono i fondatori di una delle più grosse e influenti industrie alimentari degli Stati Uniti e al supporto che diede loro il governo stesso nel promuovere il latte come un cibo importante per l’alimentazione dell’uomo.
A partire dal 1830 la domanda costrinse i produttori a meccanizzare la produzione, e a partire da allora praticamente tutto quello che poteva essere fatto al latte fu fatto, irradiamento compreso. Con l’avvento della pastorizzazione, dell’omogeneizzazione e dei mezzi di trasporto refrigerati la disponibilità di latte crebbe, e alla fine della Seconda guerra mondiale il latte era diventato il simbolo del modo di mangiare ben congegnato e dieteticamente superiore tipico di quell’american way of life che negli anni successivi andrà con esso a imporsi in tutto il mondo.
Il latte il cibo definito “puro e perfetto” a causa del suo alto contenuto di calcio, di proteine e di profitto, sta venendo rapidamente smascherato come qualcosa che non è affatto perfetto come siamo stati indotti a credere. Infatti moti nutrizionisti e molti degli stessi consumatori hanno iniziato a ricredersi circa la sua importanza e persino sulla sua sicurezza come cibo da usarsi tutti i giorni. Ma, purtroppo, l’uso eccessivo che si è fatto del latte e dei suoi derivati ha già provocato l’indebolimento del sistema immunitario dell’uomo, della sua costituzione fisica e del suo carattere, e ci vorrà molto tempo per cancellare le cicatrici che questi alimenti hanno lasciato su almeno tre generazioni.