08-05-2019
Dormire bene è indispensabile per mantenersi in salute nel lungo periodo. Durante il sonno avvengono molti processi fisiologici diversi, i più importanti dei quali per mantenersi giovani sono forse l'aumento della secrezione di ormoni della crescita e la neutralizzazione dei radicali liberi nel cervello. Molti dei benefìci portati dal sonno sono probabilmente mediati dall'ormone della crescita, detto anche ormone "antietà". Diversi studi stanno valutando gli effetti di una terapia a base di questo ormone, che stimola la rigenerazione dei tessuti e del fegato, la crescita muscolare, l'eliminazione dei depositi di grasso, la normalizzazione della glicemia e molti altri processi benefici. In altre parole, l'ormone della crescita aiuta a trasformare il grasso in tessuto muscolare. La secrezione di questo ormone avviene in vari momenti della giornata, ma soprattutto durante il sonno. Alcuni studi preliminari indicano che si può aumentare la secrezione di ormone della crescita attraverso la nutrizione. Una ricerca ha messo in luce che 2 g di glutammina ingeriti nell'arco di 20 minuti, 45 minuti dopo una colazione leggera, aumentavano i valori ormonali nel siero di otto su nove volontari sani, di sesso maschile, di età compresa fra i 30 e i 64 anni. Poichè gli effetti di questa terapia nel lungo periodo sono sconosciuti, è prematuro raccomandarla.
Il sonno ha funzioni antiossidanti a livello cerebrale poichè in questo periodo vengono eliminati i radicali liberi. Il sonno è indispensabile per minimizzare i danni neuronali dovuto all'accumulo di radicali liberi durante la veglia. La maggior parte delle persone possono resistere qualche giorno senza dormire senza grossi problemi, ma a lungo andare l'assenza di sonno accelera l'invecchiamento del cervello. Alcuni studi su animali dimostrano che lunghi periodi di privazione del sonno provocano danni ai neuroni. Quanto più si invecchia, tanto meno si dorme. Dai 50 anni in su in media si dorme due ore in meno rispetto a quando si era adolescenti. Questa minore opportunità di secernere l'ormone della crescita e neutralizzare radicali liberi nel cervello probabilmente influisce sul processo degenerativo provocato dall'età. Esistono diversi nutrienti ed erbe che aiutano a ristabilire un giusto equilibrio fra sonno e veglia, ma i più efficaci sono due: melatonina e valeriana.
MELATONINA
La melatonina aiuta a dormire bene. Molti studi dimostrano la sua efficacia nell'indurre il sonno sia nell'adulto sia nel bambino, sia in chi ha ritmi di sonno normali sia in chi soffre di insonnia. Chi ha disturbi del sonno e prende la melatonina riferisce di impiegare metà tempo ad addormentarsi e riesce a dormire più profondamente. È interessante notare che i livelli di melatonina calano con l'età e nel corso della vecchiaia le oscillazioni ritmiche di questa sostanza praticamente scompaiono. Anche ad alti dosaggi non dà effetti collaterali, ma spesso bastano dosi molto basse (1 mg) per ridurre in maniera significativa la latenza del sonno (ovvero il tempo necessario per addormentarsi). È stato accertato che la melatonina inibisce lo sviluppo dei tumori, perchè stimola i linfociti T natural killer.
VALERIANA
La valeriana è uno dei rimedi tradizionali più efficaci contro l'insonnia. Il suo uso secolare è ormai confermato dalle ricerche cliniche. Per esempio, in uno studio in doppio cieco su 128 individui, l'estratto acquoso di radice di valeriana ha prodotto migliore qualità del sonno, accorciamento del tempo di latenza del sonno e nessun effetto collaterale il mattino dopo. Funziona per chi soffre di insonnia, come dimostra uno studio clinico in doppio cieco in cui il 44% dei soggetti esaminati ha riferito di aver dormito perfettamente e il 45% meglio del solito, senza effetti collaterali.