12-09-2014
C’è da sempre chi esalta il self-control, la capacità di restare calmi, di trattenersi. Ma, sebbene questa capacità può apparire come una virtù, secondo un nuovo studio, trattenersi, controllarsi troppo, può invece avere degli effetti collaterali non del tutto benefici, anzi. Chi tende a controllarsi nelle situazioni particolari, in cui magari altri si lasciano andare esprimendo le proprie emozioni e sentimenti anche forti come la paura o la rabbia, pare che possano soffrire più facilmente di pressione alta, malattie cardiovascolari, malattie renali e perfino cancro. In media, poi, chi si trattiene tende a vivere 2 anni in meno rispetto a chi è più impulsivo, istintivo, e tende a manifestare le proprie emozioni. A sostenere dunque che mostrare aplomb, o compostezza, non sia poi così conveniente sono i ricercatori tedeschi dell’Università di Jena che hanno condotto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Health Psychologies.
Il professor Marcus Mund, insieme a Kristin Mitte e colleghi, hanno coinvolto nello studio oltre 6.000 persone per valutare gli effetti dell’interiorizzazione dei sentimenti e del trattenere le emozioni, soprattutto quelle più prorompenti come, per esempio, la paura. Dall’analisi delle caratteristiche personali, il modo in cui le persone manifestavano o trattenevano i sentimenti, i ricercatori sono riusciti a identificare ed etichettare un gruppo di partecipanti che sono stati denominati “repressori”. Questi soggetti, secondo gli autori, sono considerati a rischio per diversi disturbi, sia a livello fisico che mentale. Dette persone si distinguono in particolare per l’atteggiamento che hanno nel cercare di nascondere i segni esteriori derivanti, in questo caso, dalla paura. E da come assumano un comportamento difensivo, nel tentativo di attuare un più alto livello di controllo sull’ambiente circostante, sulle situazioni e su se stessi. Tutti questi soggetti, se esposti a situazioni stressanti, mostravano un aumento della frequenza cardiaca, rispetto a coloro che invece non tentavano di nascondere i propri sentimenti.
Ecco quindi come il non lasciare emergere liberamente le proprie emozioni e sentimenti possa, al pari di una pentola a pressione, far aumentare il rischio che prima o poi si esploda. Per cui è forse meglio apparire meno controllati, ma più umani – senza lasciarsi andare a eccessi, ma comunque più “vivi”. Tuttavia, chi pecca di eccessivo autocontrollo, ha comunque il pregio di riuscire a rimediare più velocemente in caso di malattia o disturbo che comporti un cambiamento nel proprio stile di vita, rispetto agli altri: questo perché, sostengono i ricercatori, i “repressori” sono più motivati a far sì che nella propria vita sia tutto sotto controllo – compresa dunque la salute.