16-05-2019
1. MANGIARE TANTA FRUTTA E TANTA VERDURA
Da una sintesi di 13 studi epidemiologici, 9 studi di coorte (un sistema di raccolta dei dati che prende in esame sottogruppi di popolazione per individuare le tendenze) e 115 studi caso-controllo è emerso che l'elevato consumo di frutta e verdura è sistematicamente associato a un minor rischio di tutti i tipi di cancro. L'effetto protettivo è massimo contro i tumori della pelle e delle mucose, soprattutto intestinali e dell'apparato respiratorio. Il legame è stato constatato per molti tipi di frutta e verdura ed è stata avanzata l'ipotesi che consumate crude esse siano ancora più efficaci. Un'altra rassegna di oltre 200 studi ha messo in luce che per chi consuma poca frutta e verdura il rischio di molti tumori (esofago, cavità orale, laringe, pancreas, stomaco, colon, retto, polmone, mammella, collo dell'utero, ovaie, utero e vescica) raddoppia rispetto a chi ne consuma tanta. Gli effetti protettivi di frutta e verdura sono stati attribuiti a diversi componenti, fra cui carotenoidi, vitamina C ed E, selenio, fibre, ditioltioni, glucosinolati, indoli, isotiocianati, flavonoidi, fenoli, inibitori della proteasi, fitosteroli, composti dell'aglio e limonene, che forse hanno azioni complementari e meccanismi di azione comuni quali:
- induzione di enzimi della detossicazione;
- inibizione di sostanze cancerogene (come la nitrosamina);
- maggiore formazione di agenti antitumorali;
- diluizione e legame di sostanze cancerogene nel tratto gastrointestinale;
- alterazione del metabolismo ormonale;
- effetti antiossidanti.
Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che il cancro sia una malattia da maladattamento dovuta a un basso apporto di alimenti necessari per il metabolismo; frutta e verdura conterrebbero un "cocktail antitumorale" a cui il nostro organismo si è adattato: se abbandoniamo questa dieta ricca di vegetali, ne patiamo le conseguenze.
2. MANGIARE PIU' SOIA BIOLOGICA
È noto da tempo che nell'Estremo Oriente l'incidenza di tumori mammari è inferiore rispetto all'Occidente. In Giappone, per esempio, è solo un quarto rispetto alla Gran Bretagna. Molte ricerche dimostrano che una delle ragioni principali di questo fenomeno è il maggior consumo di prodotti a base di soia da parte delle donne giapponesi, con conseguente maggior apporto giornaliero di isoflavoni. Una situazione analoga, per quanto diversa, si ha per il cancro della prostata. Se fra i giapponesi e gli occidentali l'incidenza di questo tipo di tumore è la medesima, la mortalità fra i giapponesi è molto più bassa perchè il cancro si sviluppa più lentamente. Anche in questo caso la differenza è stata attribuita al consumo di soia.
La soia, alcuni cereali (soprattutto la segale) e i semi (soprattutto di lino) contengono lignani (per esempio matairesinolo ed enterodiolo della segale) e isoflavoni (per esempio genisteina e diadzeina della soia) che vengono trasformati dalla flora batterica intestinale in fitoestrogeni, che riducono il rischio di tumore, soprattutto se mediato dagli ormoni sessuali. Queste sostanze hanno molte proprietà importanti: si legano ai recettori degli estrogeni bloccandone gli effetti cancerogeni, fungono da antiossidanti neutralizzando i radicali liberi, bloccano gli enzimi che attivano le sostanze cancerogene e inibiscono la crescita di tessuti cancerosi.
3. FUNGO SHIITAKE
Questo fungo giapponese è uno degli ingredienti fondamentali della dieta in Giappone ed è forse una delle ragioni per cui l'incidenza del cancro nel paese è minore. Se avete già avuto un tumore o se ci sono casi di tumore nella vostra famiglia, il Lentinus edodes potrebbe essere un rimedio naturale importante per voi. Il suo principio attivo è un polisaccaride, il lentinano, che stimola fortemente il sistema immunitario, inibisce le sostanze cancerogene di origine chimica e virale, attacca il tumore e previene le recidive o le metastasi dopo l'asportazione chirurgica. È stato dimostrato che allunga la vita ai malati di cancro dello stomaco, del retto e della mammella, anche avanzato e ricorrente. Gli effetti collaterali sono praticamente sconosciuti.
4. AGLIO
Il consumo di aglio è associato a un minore rischio di cancro del colon e i benefìci sono direttamente proporzionali alla quantità. È dimostrato che l'aglio inibisce la proliferazione delle cellule dei tumori del seno, della bocca e della pelle. Molti suoi componenti, tra cui ajoene, solfuro e disolfuro di allile, s-allilcisteina e allicina hanno dimostrato un potenziale anticancerogeno.
5. TE’ VERDE
Ogni anno si consumano nel mondo 2,5 milioni di tonnellate di tè, il 20% del quale è tè verde. Il consumo di tè verde è associato a un minore rischio di tumori cutanei, dell'esofago e dello stomaco. Il tè verde ha diversi meccanismi di azione, il più importante dei quali forse è la stimolazione degli enzimi di detossicazione, compresi glutatione perossidasi e catalasi, che neutralizzano i radicali liberi. Gli effetti benefici del tè verde sembrano essere dovuti a una categoria di sostanze, le epicatechine, particolarmente efficaci nella prevenzione dei tumori della pelle indotti da radiazioni o sostanze chimiche. In uno studio sperimentale è stato provocato un tumore della pelle in alcuni topi attraverso una combinazione di DMBA (sostanza chimica cancerogena) e raggi ultravioletti (UVB). La somministrazione di tè verde ai topi ha diminuito l'incidenza del cancro.
6. RUOLO DELL'INTESTINO NEL CANCRO
Un intestino sano è molto importante per determinare il rischio tumorale. Molte ricerche recenti hanno dimostrato per esempio che esiste un legame fra tossine nell'intestino e tumore mammario. Gli acidi biliari, fra cui l'acido litocolico, notoriamente cancerogeno, sono presenti nell'intestino in concentrazioni 100 volte superiori rispetto al sangue. Normalmente vengono assorbiti dalle fibre ed eliminati ma, se la dieta è povera di fibre e nell'intestino sono presenti batteri nocivi (che aumentano la produzione di acidi biliari patogeni), i livelli di questa sostanza cancerogena aumentano. Una cura a base di lattobacilli aiuta a inibire i batteri tossici e riduce la produzione di acidi biliari tossici. E, naturalmente, è essenziale mangiare molte fibre.