20-05-2019
Per coloro che avvertono realmente il freddo e l'oscurità dell'inverno nelle ossa doloranti l'attesa della primavera può sembrare doppiamente lunga. Ricerche mediche hanno dimostrato, tuttavia, che senza protezione della vitamina "solare" i dolori e le probabili fratture delle ossa indebolite possono insorgere anche nell'estate inoltrata. Il nostro corpo ha bisogno di vitamina D per poter assimilare il calcio presente nei cibi e trasportarlo nei punti dello scheletro dove si deposita per formare nuovo tessuto osseo. Contrariamente a quanto molti credono, lo scheletro umano adulto non è una struttura statica: la sua impalcatura è costantemente demolita e rimodellata, via via che il calcio e altri minerali fluiscono dalle ossa alla corrente sanguigna e di qui nuovamente alle ossa. Quando non vi sia una quantità sufficiente di vitamina D, le ossa di recente formazione diventano molli, flessibili e perfino deformi. Se la privazione di calcio continua abbastanza a lungo, insorge l'osteomalacia. Questa malattia delle ossa, che è l'equivalente adulto del rachitismo infantile, provoca dolori, fragilità e debolezza muscolare. Se si lasciano demineralizzare gravemente le ossa, queste possono fratturarsi molto facilmente. "L'osteomalacia si può sospettare in qualsiasi paziente che accusi dolori vaghi e generalizzati e che abbia una dieta irregolare", affermano le conclusioni di uno studio di Dent e Smith. I due medici erano giunti a tale conclusione dopo aver esaminato numerosi ammalati di osteomalacia presso l'University College Hospital di Londra. Una delle diete irregolari cui si riferivano, carente di grassi, non è infrequente nella nostra società così attenta a non superare certi livelli di calorie. Ma si tratta di una precauzione che può condurre all'osteomalacia, perchè la vitamina D si assorbe quasi esclusivamente con i grassi e gli oli.