25-05-2019
Aprire i noccioli di albicocca o pesca e mangiare i semi ivi inclusi era un rimedio per tumori noto all’imperatore cinese Shen Nung (I-II secolo a.C.), che ha lasciato documenti con ricette derivanti dall’estratto di semi contro i tumori. La Bibbia parla dei semi di frutti come alimento ideale per l’uomo (Genesi 1,29). Gli antichi medici egizi, greci, romani ed arabi erano tutti a conoscenza delle proprietà biologiche dell’acqua di mandorla amara. Anche Paracelso, Scribonius Largus, Galeno, Plinio il Vecchio, Marcellus Empiricus ed Avicenna, usarono preparazioni contenenti amigdalina (vitamina B17) per trattare i tumori. Lo stesso è vero per la farmacopea medievale. La scienza moderna ha confermato questa antica conoscenza. Già nel 1972 il Dr. Kanematsu Sugiura, del Memorial Sloan-Kettering Cancer di Manhattan, riportò i risultati dei suoi studi relativi ad un nuovo antitumorale: “L’amigdalina (vitamina B17) inibisce significativamente la comparsa di metastasi ai polmoni e inibisce la crescita di tumori primari”.
Ecco come agisce la vitamina B17 sulle cellule tumorali. Si è notato che solo le cellule malate di cancro sono ricchissime dell’enzima glucosidase. Assumendo la vitamina B17 o laetrile, questa vitamina, esclusivamente in presenza di questo enzima ed in virtù dello stesso, reagisce sprigionando cianuro il quale distrugge le cellule malate contenenti il glucosidase mentre le cellule sane, non avendo questo enzima, non vengono attaccate perché non avviene nessuna reazione di scissione da laetrile a cianuro. Le cellule tumorali vengono avvelenate dal cianuro anche perchè sono carenti dell’enzima rodanese, dotato di azione disintossicante dall’acido cianidrico. Se dell’acido cianidrico fuoriesce dalle cellule tumorali, le cellule adiacenti normali sono in grado di disintossicarsi da esso attraverso il loro enzima rodanese.
Il Dr. Dean Burk, ex capo del Cytochemistry Department del National Cancer Institute, famoso ente statunitense di cui egli stesso è stato uno dei co-fondatori, si è occupato personalmente della vitamina B17 e così descrive l’effetto di tale sostanza: “Quando aggiungiamo laetrile (vitamina B17) ad una coltura di cancro al microscopio, premesso che sia presente anche l’enzima glucosidase, possiamo osservare le cellule cancerose che muoiono come mosche.” Il Dr. Burk ha inoltre affermato che prove dell’efficacia del laetrile sono state riscontrate in almeno cinque istituti indipendenti di tre paesi distanti fra loro. È interessante notare che al giorno d’oggi esistono culture per le quali il cancro rimane quasi completamente estraneo. Gli Abrasi, gli Arzebaigiani, gli Hunza, gli Eschimesi e gli abitanti del Karakorum seguono tutti un’alimentazione ricca di nitriloside o vitamina B17. Tale alimentazione consiste, a seconda dei casi, di grano saraceno, piselli, fave, erba medica, rape, lattuga, germogli di legumi o di cereali, albicocche col nocciolo e bacche di vario genere; tale dieta può fornire loro da 250 a 3.000 mg di nitriloside al giorno. Lo scopritore della vitamina B17, il Dr. Ernst T. Krebs, dopo aver studiato le abitudini alimentari di queste popolazioni ha affermato: “Esaminando la dieta di queste persone, abbiamo scoperto che il nocciolo dell’albicocca veniva apprezzato come una squisitezza e che di tale frutto veniva utilizzata ogni parte”. La dieta occidentale media, coi suoi cibi raffinati e privi di fibre, fornisce meno di 2 mg di nitriloside al giorno. Si è inoltre notato che i membri di queste popolazioni, quando si trasferiscono nelle aree “civilizzate” e, di conseguenza, cambiano il loro regime alimentare, sono inclini al cancro secondo l’incidenza occidentale standard.
La vitamina B17 era già in uso anche nella Russia zarista per curare il cancro mentre si era notato che le popolazioni con alimentazione ricca di questa vitamina non erano soggette allo stesso. Il Dr. Krebs, lo scopritore della B17 sostiene che mangiare sette semi di albicocca al giorno preverrà lo sviluppo di cancro durante tutto il corso della vita. È davvero sorprendente quanto scoperto già negli anni cinquanta relativamente alle proprietà curative dei semi di albicocca. Questi semi infatti hanno un alto contenuto di vitamina B17, che sarebbe capace di contrastare efficacemente il cancro. Usiamo la parola “sarebbe” perché purtroppo non esiste alcuna evidenza scientifica che ciò avvenga, ma solo storie di percorsi medici quasi autonomi, tutti scollegati tra loro. Basta andare in rete e cercare “Vitamina B17″ o “semi di albicocca” per scoprire un mondo infinito riguardo le presunte proprietà benefiche anticancerogene.
ATTENZIONE tuttavia all’accertata pericolosità di questi semi che, se assunti in quantità eccessive (pare più di 5-7 semi), possono diventare velenosi perché contenenti un quantitativo di cianuro. ATTENZIONE soprattutto ai bambini! Qui a seguire vi riporto alcune informazioni ripescate in rete sui semi di albicocca.
Nel 2004 il signor Jason Vale fu condannato a 5 anni e 3 mesi di prigione dopo aver pubblicizzato e venduto una cura anticancro a base di laetrile, sostanza ottenuta dai semi di albicocca. Nell’anno 2000 questa sostanza fu ufficialmente bandita. Il laetrile è conosciuta anche col nome di amigdalina o vitamina B17 ed il divieto per la sua somministrazione fu motivato dal Dr. Lester M.Crawford, commissario dell’SDA, affermando che non esisteva alcuna certezza scientifica che il laetrile potesse combattere il cancro. Esistono tuttavia altri studi e ricerche sulle proprietà terapeutiche della vitamina B17. Edward Griffin ed il Dr. Krebs (lo scopritore della vitamina B17), affermarono che tale composto è presente, seppur in minor quantità, anche nei semi di ciliegie, delle mele, delle pesche e dell’uva, sostenendo inoltre che il consumo giornaliero di 7 mandorle di albicocche possa prevenire pesantemente lo sviluppo di cellule cancerogene. È opinione diffusa, ma vi invito a fare un pò di ricerche in autonomia in rete, che tutti questi personaggi sopra citati siano in qualche modo vittime dello strapotere economico dell’Industria farmaceutica mondiale. La vitamina B17 non è infatti brevettabile perché naturale. Permetterebbero secondo voi di curare il cancro con i semini di albicocche? E poi tutti gli utili del mega-indotto che i tumori di ogni tipo creano? E tutti gli utili aziendali? Forse senza esagerare, per non saper né leggere e né scrivere qualche semino ce lo possiamo mangiare, alla faccia dei magnati del farmaco! In Australia e in Messico (per la cronaca) il laetrile è legale e può essere acquistato liberamente. Comunque un consiglio spassionato: andate in internet (ah già ci siete scusate…) e cercate, cercate, cercate. Come ho sempre sostenuto, la migliore cura è alimentare!