29-05-2019
Se si continua a mangiare cibi di cattiva qualità per un lungo periodo di tempo, si finisce per esaurire la capacità di scaricare le scorie e le tossine in eccesso. Questo fatto può essere aggravato qualora si formi uno strato sottocutaneo di grasso che impedisca l’eliminazione di tali sostanze di rifiuto attraverso la superficie del corpo. Il consumo continuato e costante di latte, formaggi e altri latticini, di cibi unti, grassi e pieni d’olio porta a questi punti. Dopodiché, si iniziano a formare dei depositi interni di muco o di grassi, inizialmente nelle regioni in qualche modo collegate con l’esterno, tipo i seni nasali, l’orecchio interno, i polmoni, i reni, gli organi riproduttivi e le mammelle. L’accumulo di queste sostanze di rifiuto nel petto porta spesso ad un indurimento delle mammelle e alla formazione di cisti. In quest’organo di solito si verifica un accumulo di muco e di depositi di acidi grassi che assumono la consistenza di un liquido denso e vischioso. Tali depositi si sviluppano in cisti allo stesso modo in cui l’acqua si solidifica in ghiaccio, e il processo viene accelerato dal consumo di gelati, latte, bibite gassate, succhi di frutta ed altri cibi che producono un effetto raffreddante o rinfrescante.
Le donne che hanno allattato vanno meno soggette ad avere cisti o tumori mammari; quelli invece che non hanno allattato i loro figli hanno perso la possibilità di scaricare attraverso le mammelle tali eccessi, e quindi sono più propense ad accumuli in questa parte del corpo. Il consumo di latte ed altri latticini nella nostra società comincia di solito fin dalla prima infanzia. Uno dei principali cambiamenti biologici nei tempi moderni è stato il declino progressivo dell’allattamento materno. Come composizione, il latte vaccino e quello umano sono molto differenti. Il latte di mucca contiene, rispetto a quello umano, circa quattro volte tanto calcio, quattro volte tanto proteine e due terzi in più di carboidrati. Malgrado però la capacità del corpo di adattarsi al consumo continuato di latticini, l’eccesso di grassi e colesterolo contenuto in latte, formaggi, burro, gelati e prodotti simili, sta richiedendo un prezzo molto alto da quando il consumo di questi cibi è aumentato. La qualità del latte e dei latticini in commercio è molto peggiore rispetto al passato. Il latte stesso viene alterato nel suo stato naturale attraverso dei moderni procedimenti di pastorizzazione, omogeneizzazione, sterilizzazione. Nello sforzo di produrre quantità sempre maggiori di latte, le moderne mucche da latte vengono nutrite con una serie di ormoni, anticorpi ed altre sostanze chimiche che contribuiscono ulteriormente a diluire la qualità del latte.
Fino a tempi recenti, la maggioranza delle culture limitavano il consumo di latticini a cibi fermentati come lo yogurt, il kefir o altri cibi contenenti enzimi e batteri, che ne consentono la scomposizione e l’assimilazione da parte dell’apparato digerente. I prodotti fermentati del latte come lo yogurt sono superiori ad altri latticini, tuttavia non se ne consiglia il consumo abituale in quanto non vengono più preparati naturalmente come nel modo tradizionale, e non possono quindi essere assimilati da persone che conducono una vita sedentaria. L’abuso di latticini nell’alimentazione moderna assieme alla loro qualità degenerata e artificiale sono i fattori principali responsabili dell’aumento del cancro della mammella, delle malattie cardiache e di altri disturbi gravi. La qualità del cibo quotidiano determina la qualità del nostro sangue, che, a sua volta, determina la qualità del latte della madre e la forza biologica della generazione successiva.