LA VITAMINA E CALMA LE GAMBE INSONNI.

14-06-2019

Fino dal XVII secolo, quando la sindrome fu descritta per la prima volta da Thomas Willis, la professione medica è stata messa in imbarazzo dal fenomeno delle “gambe insonni”: non un proprio crampo, si tratta piuttosto di uno spasmo dei muscoli delle gambe che coglie durante il sonno e viene descritto come una sensazione di stiramento e torsione, tremenda e tormentosa. Di solito per liberarsene bisogna fare qualche passo, o muovere la gamba colpita, ma spesso basta tornare a letto o anche solo mettersi fermi perché lo spasmo ritorni. Trascurabile in sé dal punto di vista medico, il fenomeno causa tante nottate d’insonnia e malessere da poter sfociare in afflizioni molto più gravi. E in effetti i medici lo prendono sul serio, deprecando periodicamente l’assenza di qualunque terapia efficace: il British Medical Journal ha dedicato due articoli e un editoriale al problema non risolto, mentre Medical Tribune l’ha definito un enigma medico. Due medici californiani, Samuel Ayres e Richard Mihan, riferiscono sul Journal of Applied Nutrition che il trattamento con vitamina E ha messo fine ai tormenti di centinaia di vittime di questa fastidiosissima sindrome. Il problema degli spasmi muscolari non si può dire certo che rientri nel campo della dermatologia, che è la specializzazione di entrambi questi autori. Il loro interesse è stato risvegliato da un’osservazione incidentale, nel corso di una sperimentazione clinica sulla possibile utilità della vitamina E in certe affezioni della pelle di causa non determinata. Fin dall’inizio della sperimentazione, diversi pazienti avevano accennato al fatto che da quando prendevano vitamina E erano scomparsi i crampi notturni delle gambe che li tormentavano da anni. Il dottor Ayres e sua moglie erano anch’essi vittime da diverso tempo di questo disturbo, per cui non esitarono a sperimentare questa terapia che portò sollievo anche a loro. A questo punto i due dermatologi iniziarono un’indagine sistematica. Nell’anamnesi di ogni nuovo paziente, indipendentemente dalla sintomatologia di loro competenza, inserivano domande su vari tipi di spasmi muscolari. Dopo qualche mese, pubblicarono un resoconto preliminare su 26 pazienti: tutti avevano tratto giovamento dalla vitamina E e la maggior parte era arrivata a debellare completamente fenomeni come i crampi e gli spasmi notturni delle gambe, crampi da esercizio fisico, la claudicazione intermittente e i crampi notturni del retto. L’articolo comparve su California Medicine. Dalla pubblicazione di questo primo rapporto, i due medici californiani hanno trattato con successo oltre un centinaio di casi di spasmi muscolari. Le loro osservazioni sull’azione antispastica della vitamina E sono state confermate da un ortopedico, il dottor Cathcart, che ha riferito sul Journal of the American Medical Association di aver curato con questo trattamento circa 100 casi di crampi notturni delle gambe e altri tipi di spasmi muscolari nella sua pratica clinica privata. Ayres e Mihan ammettono che il meccanismo per cui la vitamina E controlla la sindrome delle gambe insonni e altri tipi di spasmi muscolari è per loro un mistero, ne hanno cercato in alcun modo di affrontare il problema, essendo impegnati nella pratica della dermatologia. Tuttavia, a loro avviso la pronta risposta di vari tipi di spasmi muscolari al trattamento con dosi adeguate di vitamina E fa sospettare che queste forme siano dovute a carenze nell’apporto, nell’assorbimento o nell’utilizzazione di tale sostanza. I due autori non hanno impostato nessuna ricerca clinica controllata a doppio cieco, ma l’immediata risposta iniziale al trattamento, le ricadute non appena questo viene interrotto e la nuova remissione alla ripresa del trattamento costituiscono un implicito controllo sperimentale.
Uno dei soggetti trattati dai due medici californiani, un’infermiera, soffriva di spasmi delle gambe quasi ogni notte da una decina d’anni e aveva provato tutte le normali cure mediche senza profitto. Non aveva veri e propri crampi, ma la spiacevole sensazione dover continuare a muovere le gambe, che di tanto in tanto avevano uno scatto. Le venne prescritta vitamina E, sotto forma acetato di d-alfa-tocoferolo, in dosi di 100 UI tre volte al giorno prima dei pasti. In capo a due settimane, notò che le gambe non le davano più fastidio a riposo. Il dosaggio è stato portato in seguito a 400 UI una volta al giorno, dosaggio che la paziente ha mantenuto per tre anni ottenendo la scomparsa completa dei sintomi, eccettuato un periodo di un mese, circa un anno fa, in cui ha smesso di prendere la vitamina E: il disturbo ricomparve gradualmente, ma è cessato di nuovo alla ripresa del trattamento. Un’altra paziente soffriva di gambe insonni da un anno e mezzo: talvolta a letto le sue gambe continuavano a muoversi ininterrottamente per tre o quattro ore, ma soffriva anche di crampi notturni che la colpivano un paio di volte la settimana, immobilizzandola per qualche momento in una morsa dolorosissima (certe notti aveva sia gli spasmi prolungati che i crampi violenti). Da quando cominciò a prendere 100 UI di vitamina E tre volte al giorno, la situazione cambiò totalmente: ora poteva finalmente godere intere nottate di sonno ristoratore. A distanza di 15 mesi riferì di aver ridotto la dose a 100 UI due volte al giorno, senza altri episodi di spasmi o crampi notturni, salvo una volta che aveva interrotto la terapia vitaminica per un mese (entrambi i sintomi erano poi immediatamente scomparsi alla ripresa della terapia). Un uomo che soffriva di questo disturbo da 13 anni era costretto certe notti ad alzarsi dal letto e immergersi in una vasca d’acqua calda per trovare un certo sollievo. Aveva provato calcio, tranquillanti, sedativi e miorilassanti per via orale ed endovenosa, ma no nera servito a nulla, finchè non cominciò la cura con vitamina E (100 UI tre volte al giorno, prima dei pasti, portate poi a una sola capsula di 400 UI, una volta al giorno): i sintomi diminuirono gradualmente nell’arco di tre mesi e finalmente potè godere un sonno ininterrotto per la prima volta da una decina d’anni. In seguito riferì di aver avuto un episodio isolato di irrequietezza notturna delle gambe dopo una dura partita a tennis giocata nel tardo pomeriggio: gli fu consigliato allora di raddoppiare la dose. Mentre di solito i crampi notturni delle gambe e questa forma particolare di spasmo che dà luogo al fenomeno delle gambe insonni vengono trattate come entità cliniche separate, spesso si trova che colpiscono le stesse persone. Dato poi che entrambi i sintomi rispondono al trattamento con vitamina E, i due dermatologi hanno avanzato l’ipotesi che siano strettamente collegati, facendo capo a una causa comune. Malgrado la relativa frequenza di questi disturbi, i due autori notano che la maggior parte dei testi correnti di medicina generale e ortopedia si limitano a fuggevoli cenni. 
Per prolungare l’efficacia dei supplementi di vitamina E, i due medici suggeriscono di prenderla a stomaco vuoto circa mezz’ora prima dei pasti e di evitare i farmaci contenenti ferro, estrogeni, oli minerali o lassativi, che tendono a limitare l’efficacia. Si dovrebbero evitare anche i complessi vitaminici contenenti ferro e i cereali arricchiti di ferro, dato che il ferro ha l’effetto di mettere fuori gioco la vitamina E: in caso di necessità, è comunque opportuno distanziare il più possibile (12 ore) i due medicamenti. Inoltre, fanno presente che le diete troppo ricche di grassi insaturi aumentano il fabbisogno di vitamina E, la diffusione delle diete di questo tipo, spesso incoraggiate dai medici, potrebbe essere uno dei fattori che portano all’insorgere di spasmi e crampi muscolari. Anche l’abuso di lassativi, secondo i due dermatologi, interferisce con l’assorbimento di vitamina E: l’olio minerale, uno dei lassativi più nocivi, diminuisce l’assorbimento intestinale di molti minerali e vitamine, compresa la vitamina E, presenti nel cibo. L’uso di vitamina E, in qualunque dosaggio, non comporta effetti collaterali gravi, a quanto riferiscono Ayres e Mihan. Tuttavia, data la tendenza della vitamina E a favorire l’immagazzinamento di glicogeno nei muscoli, suggeriscono per i diabetici (che prendono insulina, una sostanza che assolve alla stessa funzione) di iniziare con dosi minori, da aumentare eventualmente in seguito, via via che il dosaggio dell’insulina viene gradualmente ritoccato. Anche gli ipertesi dovrebbero partire con dosi ridotte, pur se in seguito il trattamento può giovare anche all’ipertensione (a quel punto si potrà aumentare la vitamina E): Ayres e Mihan con i pazienti diabetici, ipertesi e cardiopatici cominciano con il trattamento su una base di 100 UI al giorno, da aumentare lentamente. Negli altri casi, la prescrizione è invece di una o due capsule da 400 UI al giorno.

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