17-06-2019
Linus Pauling (premio nobel per la chimica) più di 30 anni fa ipotizzò che la vitamina C potesse essere utile nella cura della schizofrenia, ma il gruppo di ricerca dell'Associazione Psichiatri Americani rifiutò subito quest'ipotesi. Recentemente un gruppo di ricercatori ha invece scoperto che l'acido ascorbico può potenziare l'efficacia di un farmaco antipsicotico e che quindi se ne possono ridurre le dosi e gli effetti collaterali indesiderati. Citando il lavoro di Pauling, questi ricercatori ripropongono l'ipotesi che questa vitamina possa essere utile nella terapia di alcune neuropatie. La somministrazione di acido ascorbico, senza alcun altro farmaco, produsse effetti statisticamente significativi, attenuando i comportamenti psicotici; mentre associato all'aloperidolo (Haldol, Serenase), un farmaco antipsicotico, produsse una notevole attenuazione dei comportamenti psicotici: è probabile che, grazie alle sue proprietà antiossidanti, la vitamina C limiti la degradazione del farmaco prima del suo arrivo a destinazione o che blocchi i recettori dopaminici del cervello. Un altro studio clinico ha rivelato che l'acido ascorbico può essere utile contro le malattie maniaco-depressive, soprattutto insieme ad altre terapie, poichè sarebbe in grado di combattere la depressione. Sono stati ottenuti buoni risultati in alcuni individui colpiti da una forma particolarmente grave di depressione: una donna in cura da dieci anni riuscì per la prima volta a evitare una crisi depressiva integrando la propria alimentazione con della vitamina C e limitando l'apporto di altri farmaci; un'altra, anch'essa inutilmente sottoposta a terapie antidepressive, riuscì a liberarsi dalla depressione nei due mesi in cui integrò la sua alimentazione con elevate dosi di acido ascorbico e limitò l'apporto di farmaci, ripiombandovi non appena fu sospesa la cura e uscendone nuovamente non appena fu ripresa. I ricercatori conclusero che dosi elevate di acido ascorbico correggano alcune anomalie del metabolismo elettrolitico.