29-06-2019
Il colore rosso della barbabietola dà allegria ai piatti di insalate e alle patate, con cui si armonizza molto bene. Il color porpora così intenso di questo ortaggio passa nell’urina e nelle feci che, a poche ore dall’assunzione, prendono una colorazione decisamente sanguigna. Tale effetto, quando non è conosciuto, può anche allarmare. In realtà, l’intensità del colore della barbabietola è data da un tipico pigmento in essa contenuto: la betanina. Secondo uno studio dell’Università di Sheffield (Gran Bretagna), l’eliminazione di urina o feci rossastre, dopo aver mangiato la barbabietola, avviene nel 10-14% delle persone ed è più frequente in caso di carenza di ferro o di cattivo assorbimento intestinale. Chi si è allarmato osservando il colore atipico delle feci, si può tranquillizzare: infatti, col suo colore rosso, la barbabietola ci dà importanti avvertimenti, segnalando forse la mancanza di ferro o problemi di digestione. Ma non bisogna comunque preoccuparsi troppo, perché, oltre a segnalare il problema, al tempo stesso la barbabietola contribuisce a risolverlo, esercitando un’azione antianemica e regolatrice sull’apparato digerente.
La barbabietola è molto ricca di carboidrati (zuccheri), come il saccarosio e il fruttosio, che possono arrivare fino al 10% del suo peso. È perciò uno degli ortaggi più ricchi di zuccheri, superata solo da alcune sue varietà (ad esempio, la barbabietola da zucchero). Le sue proprietà più importanti sono:
- Antianemica: l’azione antianemica della barbabietola è ben nota ed è stata analizzata da molti studiosi. Il suo basso contenuto di ferro (1,80 mg/100 g) e di vitamina C (30 mg), che favorisce l’assorbimento di questo minerale, giustifica la presenza di altre componenti non ancora identificate che esercitano il potente effetto antianemico della barbabietola e che agiscono stimolando l’ematopoiesi (produzione di cellule del sangue nel midollo osseo). Il maggior effetto antianemico si ottiene bevendo 50-100 ml di succo crudo fresco appena spremuto, prima dei pasti, due volte al giorno. La barbabietola è particolarmente indicata contro le anemie che le terapie tradizionali non sono sufficienti a curare e che in genere sono causate da una scarsa produzione di sangue nel midollo osseo (anemie ipoplastiche).
- Alcalinizzante: questo effetto è prodotto dall’elevato contenuto di sali minerali della barbabietola, specialmente di potassio, calcio e magnesio. È molto indicata in caso di gotta (aumento dell’acido urico nel sangue) e di un’alimentazione ricca di grassi e povera di vegetali.
- Ipolipemizzante: la radice della barbabietola è ricchissima di fibre vegetali, che favoriscono il passaggio del bolo nell’intestino e, soprattutto, riducono il livello di colesterolo nel sangue, perché ne diminuiscono l’assorbimento intestinale. In un esperimento compiuto nell’Università del Minnesota (Stati Uniti), si è potuto dimostrare che 30 g di fibre di barbabietola al giorno, per tre settimane, abbassano il colesterolo totale di circa il 10%, una diminuzione superiore a quella ottenuta con altri tipi di fibre vegetali. Consumata frequentemente, la barbabietola è molto indicata per ridurre il livello di colesterolo.
- Leggermente lassativa, grazie al suo contenuto di fibre.
- Aperitiva: aumenta la produzione di succhi gastrici ed è un buon tonico.
- Anticancerogena: autorevoli studiosi sostengono che in molte ricerche compiute in Ungheria e in Germania si è osservata la riduzione o la scomparsa di tumori somministrando 250 g al giorno di barbabietola grattugiata o 300-500 ml di succo. La sostanza responsabile dell’azione anticancerogena resiste all’ebollizione, perché questi risultati si sono ottenuti anche bollendo e concentrando il succo per renderlo più digeribile. Molto probabilmente, le ricerche che si stanno compiendo sugli elementi fitochimici presenti nei vegetali permetteranno di confermare questi esperimenti e di identificare la sostanza anticancerogena della barbabietola.
PREPARAZIONE E USO
- Succo fresco: il sapore non è molto gradevole, perciò si consiglia di mescolarlo con altri succhi o dolcificarlo con miele. Potrebbe essere indigesto, quindi è meglio non berne più di 50 o 100 ml per volta.
- Cruda, grattugiata: si condisce con olio e limone.
- Cotta: è più digeribile. Bisogna cuocerla almeno un'ora; immergendola in acqua fredda quando è ancora calda si sbuccia molto facilmente.