IL CORIANDOLO ELIMINA I METALLI PESANTI DAL CORPO: MA PERCHE’ PER ALCUNI HA UN SAPORE SAPONATO?

19-07-2019

Il coriandolo è particolarmente amato nella cucina mediorientale e sud americana, meno invece nelle cucine europee e dell’estremo oriente. Il fatto che possa per alcuni sapere di sapone ha una spiegazione genetica. Mentre per il il 14-21% delle popolazioni di Estremo Oriente, Africa ed Europa, il coriandolo sa di sapone, solo per il 3-7% delle popolazioni del sudest asiatico, Medio Oriente o Sud America il coriandolo è immangiabile. In una ricerca californiana è emerso che l’insieme di geni noto col nome tecnico di OR6A2 potrebbe essere la causa di questa repulsione nei confronti del coriandolo. Si tratta di geni responsabili per l’olfatto più che per il gusto, ma sarebbero loro tra i responsabili della percezione dei composti aldeidi presenti nel coriandolo. Vale a dire quei composti responsabili del sapore di sapone della pianta. Varianti di questo gene sarebbero responsabili della differenza di odore e sapore del coriandolo. Un trucco per non rinunciare ai benefici del coriandolo c’è, secondo l’esperto americano di chimica alimentare Harold McGee, basterebbe realizzare un «pesto di coriandolo». Sminuzzare il coriandolo preparando una salsa simile al pesto aiuterebbe gli enzimi presenti nella pianta a scomporre più velocemente i composti aldeidi e quindi rimuovere definitivamente il sapore di sapone per coloro che sono, purtroppo, in grado di percepirlo. 
In una lontana ricerca condotta nella primavera del 1995, si è scoperto che l’uso del coriandolo, altrimenti chiamato prezzemolo cinese, poteva aiutare a eliminare i depositi di mercurio presenti in vari organi. Questa azione, tipica di diversi alimenti, si chiama chelazione. Non solo. Questa erba possiede veramente tante proprietà: aiuta nella digestione, contro la flatulenza, in tutte le problematiche che riguardano l’intestino. In genere, se ne consiglia l’assunzione in combinazione con l’alga clorella, in modo che le tossine rimosse non vengano riassorbite nel corpo. Il coriandolo, infatti, “smuove” i metalli dal nostro organismo, ma può far anche in modo che una parte vada a invadere il tessuto connettivo. Un processo che viene chiamato reintossicazione. Per questo, contemporaneamente, è necessario somministrare un agente di assorbimento intestinale delle tossine, come appunto l’alga clorella.

PESTO DI CORIANDOLO: LA RICETTA

Ecco gli ingredienti che vi serviranno per preparare il composto:

• 4 spicchi d’aglio.
• 1/3 di tazza di noci del Brasile, 1/3 di semi di girasole e 1/3 di semi di zucca.
• 2 tazze di foglie fresche di coriandolo.
• 2/3 di tazza di olio extra vergine di oliva.
• 4 cucchiai di succo di limone.
• 2 cucchiaini di polvere di alga Dulse.
• Sale marino q.b.

Mettete in un frullatore le foglie di coriandolo e l’olio. Frullate, poi aggiungete l’aglio, i semi, le noci, le alghe e il limone. Frullate di nuovo il composto, fino a quando non avrà assunto la consistenza di una crema. Salate a piacere, frullate di nuovo e conservate in frigo in un contenitore di vetro scuro.

Un’alternativa potrebbe essere quella di utilizzare invece questi ingredienti:

• 1-2 spicchi d’aglio.
• Pinoli.
• 1 tazza di foglie di coriandolo fresco.
• Peperoncino o pepe in polvere.
• 2 cucchiai di succo di limone.
• 6 cucchiai di olio extra vergine d’oliva.
• 1/4 cucchiaino di cumino.
• Sale q.b.

Il procedimento è lo stesso di quello spiegato precedentemente.

Ricordate: meglio non abusare del coriandolo, perché potrebbe creare fastidi renali.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8686573

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