26-07-2019
La pianta di salice bianco è conosciuta per le proprietà antipiretiche, antireumatiche ed antispasmodiche. È a partire dalla corteccia di salice che Piria scoprì nel 1838 l’acido salicilico per ossidazione della salicina. La salicina, in effetti agisce nell’organismo umano come un pre-farmaco: dopo somministrazione per via orale è idrolizzata, a livello intestinale, in glucosio e saligenina che, una volta nel circolo ematico, viene metabolizzata in acido salicilico. Le proprietà antinfiammatorie della droga sono quindi giustificate ampiamente dall’acido salicilico il quale risulta un inibitore della sintesi delle prostaglandine per inattivazione della ciclossigenasi. Oltre alle proprietà analgesiche ed antipiretiche si segnala l’azione inibente sull’aggregazione piastrinica.
Gli amenti (infiorescenze a grappolo) sono considerati per l’attività sedativa e ansiolitica. Leclerc considerava più importante l’azione antispasmodica e sedativa degli amenti e delle foglie rispetto a quella antireumatica della corteccia. In particolare l’azione sedativa si manifesterebbe a livello degli organi genitali: nelle turbe dismenorroiche ovi si manifesta una notevole attenuazione della componente algica e delle turbe nervose che l’accompagnano, nell’eretismo genitale, ove manifesta azione anafrodisiaca e nell’insonnia nervosa. A ciò si aggiunge una benefica azione tonico-stomachica che, migliorando i processi digestivi, contribuisce a migliorare lo stato generale.