02-09-2019
Una buona parte delle migliaia di quintali di merendine che quotidianamente vengono consumate, le possiamo ritrovare in cartelle e zainetti di bambini che si sfameranno con quelle durante l’intervallo. Sono in genere le madri che scelgono, fra le numerose qualità disponibili in commercio, quelle che reputano più gradite, ma soprattutto più nutrienti, per i propri figli. Per questo motivo sono attente a ricercare tra gli ingredienti quelle componenti che ritengono utili per la crescita dei ragazzi, e cioè, principalmente, la parte proteica: il “più latte meno cacao” ha ancora un suo presunto effetto salutistico e convince ancora molto le mamme. Seppure le madri cercano di evitare la merenda al cioccolato preferendone altre, come quelle che contengono confetture, non si soffermano a sufficienza su alcuni componenti che, d’altra parte, non fanno certo bella mostra di sé. Consideriamo ad esempio lo zucchero raffinato, contenuto in alte quantità per conquistare il gusto dei bambini che, si sa, amano il dolce (e si tengono la carie…) o, forse ancora più importante, il tipo e la quantità di grassi presente.
Per quanto riguarda la quantità, si possono solo formulare delle ipotesi, visto che gli ingredienti devono sempre essere indicati in etichetta in ordine decrescente. L’insospettabile quantità di grasso presente in prodotti dall’aspetto soffice e sfogliato può portare all’introduzione di oltre 200 kcal per merendina. Si tratta, oltretutto, di calorie “vuote”, non sufficientemente accompagnate da nutrienti “protettivi” come possono essere le vitamine, i minerali e le fibre. Tutto ciò avviene in quanto la componente primaria di questi prodotti da forno è, in genere, raffinatissima farina di frumento 00.
Le calorie introdotte con le merendine possono rivelarsi forse anche pericolose. Spesso è presente la margarina, che può essere prodotta a partire da oli e grassi idrogenati. Inoltre nella nostra industria alimentare vi è la tendenza a usare sempre più grassi vegetali solidi come quello di cocco o di palma, formati principalmente da acidi grassi a catena corta, che favoriscono l’aterosclerosi. Se teniamo presente che oggi un bambino italiano su due è destinato ad ammalarsi di cancro e uno su due morirà per una malattia di cuore o della circolazione del sangue, dobbiamo essere consapevoli che la prevenzione delle malattie degenerative deve essere portata avanti fin dall’infanzia.