05-09-2019
La soluzione al tipico scombussolamento che deriva dal cambio di fuso orario arriva da un gruppo di ricercatori del Centro medico Beth Israel di Boston (Usa), in uno studio pubblicato sulla rivista "Science". Secondo gli esperti, fare in modo di non mangiare per 16 ore consecutive aiuta i viaggiatori ad adattarsi meglio. Oltre all’orologio "primario", quello che regola i ritmi dell’organismo in risposta alla luce e all’oscurità, esiste infatti un altro orologio interno situato in un’area precisa del cervello, che adatta le risposte del corpo in funzione dell’avere o meno cibo nello stomaco. È l’orologio alimentare, che assume il comando della risposta interna dell’organismo in assenza di pasti. Se una persona fa un viaggio di molte ore deve regolare il suo organismo a una differenza di orario molto alta: poiché l’orologio biologico principale del corpo umano assimila solo una piccola quantità di questo cambiamento, all’individuo ci vuole in media una settimana per adattarsi al nuovo fuso orario. Ma attraverso l’orologio alimentare, il viaggiatore potrebbe adattarsi più facilmente e rapidamente: basta non mangiare per almeno 16 ore. Ovvero, evitare di mangiare a bordo e magari spizzicare qualcosa una volta atterrati.