11-10-2019
Che il sonnellino a metà giornata facesse bene dal punto di vista cardiovascolare lo avevamo già scoperto grazie a una ricerca effettuata dall’European Society of Cardiology e a un’altra, condotta dall’Asklepieion General Hospital in Grecia, secondo la quale le persone abituate al sonnellino pomeridiano hanno maggiori probabilità di contenere la pressione arteriosa. Ma ora un nuovo studio approfondisce la questione, affermando che a contare, in termini di salute, è soprattutto la frequenza del sonnellino. Lo studio intitolato “Association of napping with incident cardiovascular events in a prospective cohort study”, pubblicato su Heart, afferma che l’ideale per prevenire infarti e ictus sia fare almeno uno o due pisolini alla settimana.
La ricerca è giunta a questo risultato analizzando l’associazione tra frequenza del pisolino, sua durata media e rischio di problemi cardiovascolari in 3.462 soggetti di Losanna, Svizzera, di età compresa fra 35 e 75 anni, nell’arco di tempo compreso tra il 2003 e il 2006. I soggetti sono stati seguiti per una media di 5 anni dopo il primo controllo avvenuto 3 anni dopo l’inserimento nella ricerca. Si è così constatato che chi faceva 1-2 pisolini settimanali, circa il 20% dei soggetti analizzati, aveva un rischio di infarto, ictus o insufficienza cardiaca inferiore del 48% rispetto a chi non lo faceva affatto. E questo indipendentemente da fattori come età, durata del sonno notturno, sonnolenza diurna, regolarità del sonno, depressione. Gli unici fattori che hanno influenzato questo legame sono stati età molto avanzata, oltre i 65, e apnea notturna grave. Diversa la situazione di chi, invece, faceva pisolini ogni giorno, il 10% dei soggetti, perché in questo caso non si sono rilevati benefici particolari dal punto di vista cardiovascolare. Invece per quanto riguarda la durata del pisolino, i ricercatori non hanno evidenziato un rapporto tra di essa e il rischio di malattie cardiovascolari.
https://heart.bmj.com/content/early/2019/08/16/heartjnl-2019-314999