18-10-2019
1. ECHINACEA
L'echinacea mostra una buona azione immunostimolante aspecifica. In seguito alla sua assunzione è stato osservato l'incremento di fagocitosi, globuli bianchi, della produzione e attività macrofagica e della produzione di interferone e interleuchine. In uno studio è stato osservato l'effetto dell'echinacea purpurea assunta ai primi sintomi di raffreddore in 199 soggetti. Fu rilevato che 240 mg al giorno di estratto secco per 8 giorni era stato efficace nel 68% dei pazienti. Un'altra rassegna del 1999 ha analizzato 9 studi di trattamento e 4 di prevenzione sull'efficacia dell'assunzione orale di echinacea nella riduzione dell'incidenza di infezioni acute e delle alte vie respiratorie. Gli autori hanno concluso che l'echinacea sembra essere efficace soprattutto se somministrata all'esordio della malattia. L'attività antibatterica dell'echinacea sembra collegata soprattutto all'echinacoside. È stata dimostrata attività batteriostatica e fungistatica nei confronti di Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa ed Epidermophyton interdigitale. La sua attività antivirale sembra particolarmente attiva contro l'Herpes simplex tipo I e l'influenza di tipo A2. In alcuni studi clinici l'associazione di echinacea e crema antimicotica ha mostrato la riduzione di Candida albicans.
2. ALOE VERA
L'acemannano estratto dalla pianta dell'Aloe vera è un polisaccaride idrosolubile a catena lunga dal forte effetto immunostimolante. Aumenta l'attività fagocitaria dei macrofagi, la risposta delle cellule T agli agenti patogeni e la produzione di interferone e altre sostanze immunostimolanti.
3. ASTRAGALO
L'astragalo è un'erba medicinale usata in Cina contro le infezioni virali. Gli esperimenti sugli animali hanno dimostrato che agisce stimolando vari elementi del sistema immunitario, soprattutto nei casi in cui è stato danneggiato da sostanze chimiche o radiazioni. Nei topi immunodepressi, l'astragalo annulla le anomalie delle cellule T provocate dalla ciclofosfamide (un farmaco antitumorale), dalle radiazioni e dall'invecchiamento. Aumenta inoltre l'attività delle cellule T nei topi normali. Analoghi risultati positivi sono stati ottenuti in malati di tumore immunodepressi in seguito alla chemioterapia.
4. IDRASTE
Pur essendo utilizzata soprattutto per le proprietà antibatteriche, l'idraste ha anche un notevole effetto sul sistema immunitario. In particolare, aumenta l'afflusso di sangue alla milza, permettendole così di rilasciare una maggiore quantità di sostanze immunostimolanti. Il principale alcaloide dell'idraste, la berberina, ha anche la capacità di attivare i macrofagi, ovvero le cellule preposte all'inglobamento e alla distruzione di batteri, virus, miceti e cellule tumorali.
5. SHIITAKE
Il fungo shiitake viene usato da secoli nella medicina tradizionale cinese per aumentare la resistenza alle infezioni. Il suo effetto deriva in gran parte da un complesso polisaccaride, detto lentinano, che non è tossico e ha una dimostrata attività immunostimolante e antitumorale. Stimola i macrofagi, aumenta la produzione di interferone e di linfociti T, intensifica l'attività dei linfociti T helper e quella battericida dei macrofagi. È stato dimostrato inoltre in un gruppo di pazienti di età compresa tra 14 e 77 anni affetti dalla sindrome da basse cellule natural killer (low natural killer syndrome) che il lentinano aumenta l'attività delle cellule natural killer; è interessante notare che si trattava di pazienti che non avevano risposto alla terapia convenzionale con antipiretici o antibiotici.
6. AGLIO
L'uso dell'aglio per i disturbi infettivi risale a prima della storiografia scritta. Esistono documenti in sanscrito che ne attestano l'uso 5000 anni fa e i cinesi lo utilizzano da più di 3000 anni. In Occidente l'aglio come rimedio per varie malattie è citato in Ippocrate, Aristotele e Plinio. Un gran numero di ricerche ha dimostrato che l'aglio è dotato di molte proprietà immunostimolanti, la maggior parte delle quali sembrano da attribuire a composti solforati volatili quali allicina, disolfuro di allile, trisolfuro di allile, ecc. Sia l'aglio fresco, sia i prodotti commerciali contenenti allicina e i preparati a base di polvere di aglio sono dotati di queste proprietà. L'aglio potenzia l'attività antipatogena dei linfociti T, dei neutrofili e dei macrofagi; stimola la sintesi di interleuchina e aumenta l'attività delle cellule natural killer. Quest'ultimo effetto è stato del 140% in soggetti che prendevano l'equivalente di due bulbi di aglio al giorno e del 156% in soggetti che prendevano 1.800 mg di polvere di aglio dearomatizzata. Inoltre l'aglio (ma non la polvere di aglio) ha un'azione antimicrobica ad ampio spettro contro molti tipi di batteri, virus, parassiti e miceti.
7. GINSENG COREANO
Oltre a essere utile soprattutto contro lo stress, il ginseng fa bene al sistema immunitario, anche a chi apparentemente gode di ottima salute. In un esperimento tre gruppi di 20 volontari sani hanno ricevuto ciascuno 100 mg di estratto acquoso di ginseng, 100 mg di un placebo a base di lattosio o 100 mg di un estratto standardizzato di ginseng (ginsenosidi 4%) ogni 12 ore per 8 settimane. Dopo 4 settimane nei due gruppi che avevano ricevuto il ginseng è stato osservato un incremento del numero di linfociti nel sangue e della fagocitosi dei patogeni. L'effetto di immunostimolazione è ulteriormente aumentato nelle quattro settimane successive. L'estratto standardizzato di panax ginseng è risultato il più efficace, probabilmente perchè contiene più ginsenosidi, che sono i principi attivi più importanti del ginseng. E' dimostrato inoltre che il ginseng rimedia alle conseguenze sul sistema immunitario della ciclofosfamide, un farmaco molto tossico usato nella chemioterapia contro i tumori mammari. In uno studio sui topi la somministrazione orale di alte dosi per cinque o sei giorni ha portato a notevolissimi aumenti della formazione di anticorpi (le IgG e le IgM sono aumentate del 50 e del 100% rispettivamente), dell'attività delle cellule natural killer (aumento del 44-150%) e della produzione di interferone. I risultati dipendevano dalle dosi somministrate. Un simile potenziamento del sistema immunitario sembra incredibile, ma le dosi (equivalenti negli esseri umani adulti a 500-125.000 mg al giorno) erano molto più elevate di quelle normalmente usate e considerate prive di effetti collaterali. Il ginseng è indicato soprattutto per rafforzare a lungo termine le difese immunitarie.
8. ELEUTEROCOCCO
Anche l'altro tipo di ginseng, detto siberiano, migliora la funzione immunitaria. In 36 volontari sani, 10 ml di estratto alcolico standardizzato di eleuterococco hanno determinato un aumento drastico del numero di immunocellule nel sangue. In particolare sono aumentati i linfociti T e le cellule natural killer e citotossiche. I linfociti T, oltre a essere più numerosi, sono risultati più attivi.
9. BROMELINA
Pur non potenziando la funzione immunitaria di per sè, la bromelina (o bromelaina) è comunque utile per sostenere il sistema immunitario durante alcune infezioni. È un enzima che si estrae dal fusto dell'ananas e ha vari effetti, il più importante dei quali è aumentare l'assorbimento di agenti antimicrobici e sciogliere il muco con cui i batteri si proteggono dal sistema immunitario. Alcuni studi hanno evidenziato l'effetto antibiotico della bromelina in vari processi infettivi, per esempio la polmonite, l'ascesso perirettale, le infezioni cutanee da stafilococchi, la pielonefrite e la bronchite.