LE STRAORDINARIE PROPRIETA’ DELL’ACIDO ELLAGICO.

18-10-2019

L’acido ellagico è un potente antiossidante polifenolico che si trova in certi frutti e piante, come i melograni o i lamponi. Sono stati realizzati un gran numero di studi in diverse Università in ogni parte del mondo per dimostrare gli effetti dell’acido ellagico. La maggior parte sono degli studi in vitro o sugli animali, che indicano in modo particolare che l’acido ellagico:

- previene l’arteriosclerosi in alcuni conigli con iperlipidemia, diminuendo lo stress ossidativo. Protegge alcuni ratti dallo stress ossidativo indotto dall’alcol;

- modifica la genotossicità indotta dalla nicotina;

- agisce come un agente disintossicante legandosi ai cancerogeni, rendendoli così inattivi;

- impedisce ai cancerogeni di legarsi al DNA, riducendo così l’incidenza di tumori in alcune colture cellulari umane esposte ad alcuni cancerogeni;

- ha delle proprietà antimutagene;

- favorisce la guarigione delle ferite e potrebbe far regredire una fibrosi epatica indotta chimicamente.

Sono stati condotti alcuni test clinici da più di nove anni all’Università di medicina della Carolina del sud. Mostrano che l’acido ellagico potrebbe:

- rallentare la crescita di cellule anomale del colon nell’uomo;

- prevenire lo sviluppo di cellule infettate dall’HPV, un virus legato al tumore del collo dell’utero;

- inibire il tumore della prostata e dell’utero. L’acido ellagico inciterebbe le cellule cervicali cancerogene all’apoptosi (morte cellulare). Dei test rivelano dei risultati simili per alcune cellule di tumore del seno, del pancreas, dell’esofago, della pelle, del colon e della prostata;

- interrompere il processo che porta alla mutazione delle cellule e inibire la progressione del tumore nelle persone che hanno una predisposizione genetica a questa malattia;

- prevenire la distruzione nelle cellule cancerogene del gene p53, un gene regolatore che permette alle cellule di dividersi normalmente;

- inibire la mutagenesi e la cancerogenesi tramite formazione di aggiunte al DNA, bloccando così i punti di legame sulle cellule occupati da un mutageno o da un cancerogeno. La capacità di inibire la cancerogenesi è stata dimostrata negli animali su alcuni tumori dell’esofago, della lingua, dei polmoni, del colon, del fegato e della pelle;

- esercitare un’azione protettiva nel caso di lesioni epatiche sperimentali;

- proteggere i cromosomi dalle lesioni prodotte dalle radiazioni così come dalla lipoperossidazione che possono provocare. In alcuni topi sottoposti a un trattamento che combinava acido ellagico e radiazioni, l’acido ellagico ha protetto le cellule sane dai danni causati dalle radiazioni.

Uno studio di fase III su alcuni pazienti affetti da tumore della prostata avanzato suggerisce che l’acido ellagico potrebbe ridurre la tossicità indotta dalla chemioterapia. Non ha tuttavia avuto nessuna azione sullo sviluppo della malattia ne ha migliorato la sopravvivenza dei pazienti. Alcuni studi sugli animali e sull’uomo indicano che l’acido ellagico controlla le emorragie, probabilmente grazie alla sua capacità di attivare il fattore Hageman, una proteina di coagulazione.

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