ATTENZIONE AI MEDICINALI PER L’ASMA.

22-10-2019

Nonostante migliori capacità diagnostiche di identificazione delle cause delle malattie e cocktail di farmaci sempre più sofisticati per trattarla, i dottori e le associazioni per l’asma sono imbarazzati per il fatto che l’incidenza epidemica dell’asma e di morti collegate ad essa, continui a crescere. Le cifre degli USA registrate dal governo americano, indicano che il tasso di morte annuo per asma in persone giovani in età tra i 5 e 34 anni, è aumentato del 40% raggiungendo più di 5.000 morti all’anno. In questi giorni è difficile determinare se questa malattia o la sua cura siano responsabili per la morte dei pazienti. I farmaci anti beta somministrati tramite un inalatore dosato, specificatamente l’albuterolo (salbutamolo) e il fenoterolo, sono stati associati con un aumento del rischio di morte o quasi. L’aumento notevole di morti per asma negli anni ’60, in molti paesi, è coinciso con l’introduzione degli inalatori ad alta forza di isoprenalina. Quando questi inalatori furono ritirati, la mortalità diminuì tornando ai livelli precedenti. Ma i problemi non sono dovuti esclusivamente ai farmaci anti beta 2. In molti stati, un aumento delle morti per asma si è verificato negli anni ’80, in particolare in Nuova Zelanda, nel qual caso due studi indicavano fosse legato alla diffusione del fenoterolo, un tipo di farmaco anti beta 2, ma anche alla diffusione di steroidi per via orale e della teofillina, un altro tipo di medicinale per l’asma.
Un’inalazione regolare di farmaci anti beta 2 è stata indicata anche come la causa di una “risposta eccessiva” cioè un eccesso di costrizione di bronchi, e potenzialmente di battiti cardiaci fatalmente anormali, o della diffusione dell’allergene a vie respiratorie più remote, aumentando in questo modo l’infiammazione o facendo sì che anche i muscoli bronchiali si restringano a un livello fatale. Nel tempo questi medicinali possono anche far peggiorare la malattia. In uno studio, i pazienti che avevano assunto il fenoterolo quattro volte al giorno avevano risultati peggiori dopo sei mesi di quelli a cui veniva dato un medicinale da inalazione solo quando ne avevano veramente bisogno. Un uso regolare di certi farmaci anti beta 2 può provocare inoltre un declino maggiore nella funzionalità dei polmoni, di quanto accada con l’utilizzo “secondo necessità”. E alcuni pazienti hanno migliorato la condizione dei loro sintomi una volta che venivano ridotte le inalazioni di anti beta 2. Inalatori come il Ventolin hanno molti effetti collaterali noti, tra cui un abbassamento immediato della pressione sanguigna, un rigonfiamento attorno al cuore e collasso. La GlaxoSmithKline, i produttori del Ventolin, avverte inoltre i dottori che la medicina spesso ha un “effetto paradossale”, cioè provoca spasmi bronchiali, proprio il sintomo che deve prevenire!
Le morti per asma sono spesso dovute alle dosi molto alte di medicinali negli inalatori. In uno studio, eseguito in Canada, gli asmatici che inalavano 13 o più inalatori di fenoterolo all’anno, aumentavano la possibilità di morire di 90 volte. Per quanto concerne il salbutamolo, quelli che usavano 25 o più dosi all’anno nei tubetti di dimensioni minori, avevano 40 possibilità in più di morire. Nonostante entrambe le dosi eccedano molto il limite raccomandato, è anche vero che gli asmatici diventano molto velocemente dipendenti dagli inalatori, usandoli al primo segno di assenza di respiro. In effetti il rischio di morte inizia a crescere notevolmente quando vengono usati solo 1,4 tubetti di farmaci anti beta al mese, in particolare tra chi utilizza il fenoterolo. I nuovi farmaci anti beta 2 a lunga durata e ad alta potenza come il salmeterolo (Serevent) che controllano i sintomi dell’asma per 12 ore ogni spruzzata, potrebbero anch’essi esacerbare il problema.

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