25-10-2019
Nel contesto in cui viviamo, l’ambiente è spesso saturo di ingredienti nocivi e sostanze che possono interferire con i nostri ormoni. Pensiamo ad esempio a perturbatori endocrini come il Bisfenolo A, molto conosciuto e, purtroppo, altrettanto diffuso. Non è raro, infatti, che molte persone ricorrano a farmaci che controllino il bilanciamento ormonale per migliorare la loro salute ed eliminare i problemi e i fastidi tipici che derivano da eventuali scompensi. Naturali o indotti che siano. In tutto ciò si aggiungono anche i rischi che i medicinali possono avere, nel lungo periodo, sulla salute. La natura, però, pensa sempre a tutto e provvede a noi attraverso dei piccoli doni preziosi quali possono essere frutta e verdure con proprietà specifiche. Ad esempio, sappiamo che in natura esistono degli alimenti in grado di bilanciare gli ormoni nel nostro corpo. Uno di questi è la maca.
La coltivazione di maca è tipica delle montagne del Perù e della Bolivia, visto che questa pianta richiede un clima freddo, ma soleggiato, che si può trovare ad alta quota. Fin dall’antichità (si pensa che i primi a utilizzarla siano stati gli Inca) la maca è stata considerata una pianta ricca di proprietà medicinali. La parte commestibile è costituita dalla radice, un tubero che ha un sapore simile a quello del cavolo. La pianta è divisa in categorie in base al colore della radice, che può essere rossa, nera, rosa o gialla. Da essa si ricava una farina impiegata nella preparazione di minestre e non solo. Le popolazioni peruviane la conoscono da oltre 9mila anni e la utilizzano soprattutto per la sua azione tonico-adattogena, che si adatta cioè agli specifici bisogni dell’organismo. I suoi benefici, comunque, sembra che siano legati soprattutto alla produzione naturale di amminoacidi che contrastano la stanchezza fisica, tonificano la muscolatura, favoriscono il sonno e combattono il cattivo umore. Non solo. La pianta, infatti, è utilizzata anche per contrastare gli effetti legati a menopausa precoce e andropausa, perché la radice stimola l’equilibrio ormonale, senza introdurre fitoestrogeni nell’organismo. Anche per questo contribuisce a combattere stanchezza e cattivo umore. Sembra che la Maca sia utilizzata anche come potente afrodisiaco, utile sia per gli uomini che per le donne. Il suo consumo stimola la produzione di ormoni naturali. Nella donna, la maca è spesso indicata per la cura dell’infertilità, perché rende più efficienti:
- la maturazione dei follicoli;
- l’ovulazione,
- la preparazione dell’endometrio per l’annidamento dell’embrione.
Nell’uomo, agisce sulla maturazione degli spermatozoi, aumentandone il numero e migliorandone la motilità. Questa radice ha anche un potere afrodisiaco: particolari sostanze presenti al suo interno e conosciute come isotiocianati, infatti, intervengono a contrastare il calo del desiderio, soprattutto maschile. La pianta, grazie allo stimolo ormonale, determina una vasodilatazione a livello degli organi genitali che a sua volta determina una maggiore vascolarizzazione sia dei corpi cavernosi degli organi maschili, sia dei genitali femminili. Il dosaggio corretto per la maca peruviana dipende da diversi fattori. In linea di massima il dosaggio di radice essiccata oscilla tra i 5 e i 20 grammi, per l’estratto secco invece si va da 400 a 1000 mg, suddivisi nell’arco della giornata. È sempre opportuno, però, che sia uno specialista a prescriverne modalità dose e tempi di assunzione. In generale non ci sono particolari controindicazioni. Molta attenzione deve essere prestata però in gravidanza, allattamento e in presenza di particolari patologie per cui è sempre meglio il parere di un esperto.