18-09-2014
Ci sono diverse classi di pigmenti che donano il tipico colore vivo nelle bacche e i frutti di bosco. Ma, non tutti hanno le stesse caratteristiche, quando si tratta di essere degradati e assorbiti nella bocca dopo che si è consumato il frutto. Rispetto alle altre quattro classi conosciute, gli unici che pare subiscano questo processo sarebbero gli antociani. La possibilità dunque che queste sostanze possano sopravvivere per più tempo all’interno del cavo orale, le rende potenzialmente utili proprio nella prevenzione del cancro. Ecco quanto scoperto dai ricercatori Usa della Ohio State University, in un nuovo studio preliminare in cui si è altresì dimostrato che i batteri che vivono nella bocca sono responsabili della maggior parte della ripartizione di questi composti che avviene nella saliva. Quello che ora i ricercatori stanno cercando di comprendere è se queste sostanze che promuovono la salute siano i pigmenti stessi, o invece il risultato della loro degradazione. Questa e le altre scoperte che dovessero avvenire a seguito di ulteriori approfondimenti, secondo gli scienziati, contribuirebbero allo sviluppo di caramelle, gomme da masticare e altri dispositivi di somministrazione per la prevenzione ed, eventualmente, il trattamento di malattie come la malattia parodontale e i tumori del cavo orale.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Food Chemistry, ed è stato condotto con il coinvolgimento di 14 persone adulte che sono stati sottoposti a una serie di test per valutare gli effetti dell’assunzione di estratti di pigmenti antociani da mirtilli, lamponi, ribes nero, uva rossa e fragole. I possibili effetti sono stati analizzati raccogliendo campioni di saliva dai partecipanti. I ricercatori sapevano già di come i lamponi neri (Rubus leucodermis) fossero ritenuti avere proprietà chemiopreventive nei confronti dei tumori di bocca ed esofago, ma anche del colon – tutti benefìci dimostrati in diversi studi su modello animale. Questi benefìci, si ritiene siano proprio dovuti al loro altro contenuto di antociani. «Tutti i frutti sono unici in quanto la loro composizione chimica, o impronta digitale, varia – spiega nella nota OSU il prof. Mark Failla, docente di nutrizione umana presso la Ohio State e presidente ad interim del Dipartimento di Scienze Umane –. Ci sono molte e diverse bacche commestibili. Qualcuna potrebbe essere migliore nell’offrire effetti di promozione della salute all’interno della cavità orale, mentre altre possono essere più benefiche per la salute del colon. Noi, semplicemente, al momento non lo sappiamo». Si rendono pertanto necessari ulteriori e approfonditi studi al fine di identificare quali siano le bacche, o frutti di bosco, che possono offrire i maggiori vantaggi per la salute del cavo orale, e non solo.