03-12-2019
Le nanoparticelle emesse da fonti inquinanti, soprattutto il traffico stradale, secondo una nuova ricerca possono provocare il cancro al cervello. La ricerca, pubblicata sulla rivista Epidemiology, è giunta a questo risultato dopo aver esaminato le cartelle cliniche e l’esposizione all’inquinamento atmosferico di 1,9 milioni di canadesi adulti tra Montreal e Toronto. Si è così constatato che queste minuscole particelle, così piccole da sfuggire spesso ai monitoraggi, possono rappresentare un fattore di rischio precedentemente non riconosciuto per i tumori cerebrali negli adulti perché in grado, viste le loro dimensioni ridotte, di penetrare nell’organismo umano, fino a raggiungere il cervello.
Un aumento di 10.000 nanoparticelle per cm cubo causerebbe un caso di tumore cerebrale per ogni 100.000 persone, secondo lo studio. Tuttavia, come specifica l’autore Scott Weichenthal della McGill University in Canada, sarebbe necessario esaminare altre città per confermare i risultati. L’autore ha aggiunto: “I rischi ambientali come l’inquinamento atmosferico non sono di grandi dimensioni - la loro importanza deriva dal fatto che tutti nella popolazione sono esposti. Quindi, quando moltiplichi questi piccoli rischi per molte persone, all’improvviso ci possono essere molti casi. In una grande città, potrebbe essere un numero significativo, soprattutto se si considera che questi tumori sono spesso fatali“. E l’aria tossica che respiriamo, oltre a poter provocare il cancro, avrebbe ripercussioni anche sull’intelligenza e sui problemi di salute mentale.