09-01-2020
A chi non piace sorseggiare una tazza di tè bollente soprattutto nelle fredde giornate d’inverno? Magari dopo aver trascorso qualche ora all’aperto a sciare o semplicemente a fare una passeggiata? D’ora in avanti però meglio lasciar raffreddare il tè prima di goderselo: bere spesso tè troppo caldo potrebbe aumentare il rischio di cancro all’esofago. L’associazione non è nuova, ma lo studio che arriva a queste conclusioni, pubblicato negli Annals of international Medicine, è il più grande mai fatto nel suo genere e ha studiato quasi 500 mila persone. I ricercatori hanno concluso che bere tè caldo o bollente è associato a un aumento da due a cinque volte del tumore all’esofago, ma solo nelle persone che fumano e bevono alcolici. Il cancro esofageo è l’ottavo tumore più diffuso al mondo: è spesso fatale e, secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro uccide ogni anno circa 400 mila persone. Cina e Giappone (dove si beve sakè bollente) sono Paesi in cui l’incidenza di questa neoplasia è più elevata. In genere è causato da lesioni all’esofago provocate da fumo, alcol, reflusso e anche liquidi bollenti.
I ricercatori della National Natural Science Foundation of China e del Programma nazionale di ricerca e sviluppo hanno intervistato i partecipanti arruolati nello studio China Kadoorie Biobank (CKB), escludendo quelli con una precedente diagnosi di cancro o con un ridotto consumo di tè, alcol o fumo, per capire se l’abitudine di bere tè bollente fosse associata a un aumentato rischio di cancro esofageo. Gli autori hanno seguito 456.155 soggetti fra 30 e 79 anni in media per 9,2 anni. Così hanno individuato un’associazione importante fra tè caldo, alcol o fumo e rischio di cancro esofageo. In particolare, per chi oltre a bere tè bollente consumava anche parecchi alcolici e fumava il rischio di cancro esofageo è risultato più di 5 volte maggiore rispetto a quanti non avevano nessuna di queste abitudini. Tuttavia, in assenza di consumo eccessivo di alcool e di sigarette il consumo quotidiano di tè non è risultato associato al rischio di cancro esofageo. «Le bevande molto calde potrebbero rendere l’esofago più vulnerabile agli agenti cancerogeni noti come fumo e alcol. Irritare la mucosa dell’esofago potrebbe portare a un aumento dell’infiammazione e i liquidi troppo caldi possono compromettere la funzione di barriera delle cellule che rivestono l’esofago, lasciando il tessuto più predisposto ad essere attaccato da altri agenti cancerogeni» ha spiegato Neal Freedman, ricercatore del Nacional Cancer Institute di Bethesda, nel Maryland, intervistato dalla CNN.
Uno dei principali limiti dello studio è che i partecipanti non hanno misurato la temperatura del proprio tè in modo oggettivo, ma dovevano descrivere la bevanda come «calda» «o molto calda». Studi precedenti hanno tuttavia affermato che bere bevande calde superiori ai 65° potrebbe provocare il cancro all’esofago. In una revisione pubblicata nel 2016 su The Lancet Oncology bere bevande molto calde è stato classificato come «probabilmente cancerogeno per l’uomo». In Europa e negli Stati Uniti raramente si consuma tè ad altissime temperature, cosa che invece avviene in Medio Oriente o in Russia. Resta importante che la migliore prevenzione del tumore esofageo è limitare il consumo di tabacco e alcol.
https://edition.cnn.com/2018/02/05/health/hot-tea-esophageal-cancer-risk-study/index.html