09-01-2020
Le ricerche condotte in anni recenti sulle molecole antinvecchiamento hanno portato alla scoperta di sostanze fondamentali per allungare la vita, talvolta in modo significativo. Queste sostanze sono 5:
L-CARNOSINA
Ancora chiamata beta-alanina-L-istidina, questo dipeptide è una molecola presente in cellule umane con una lunga durata della vita, come le cellule dei muscoli scheletrici e i neuroni del cervello, ma il suo contenuto tende a diminuire con l’età; si osserva una riduzione del 63% nel tessuto muscolare tra i 60-70 anni. La L-carnosina è nota per le sue proprietà antiossidanti, la sua capacità di ridurre i fenomeni di glicazione, cioè la “caramellizzazione” delle proteine. Protegge le membrane delle cellule muscolari dall’ossidazione e permette al muscolo cardiaco di contrarsi in modo più efficiente. Figura tra il breve elenco di componenti che estendono la durata della vita in vitro delle cellule umane. Infatti, è stato dimostrato in coltura, in particolare sui fibroblasti polmonari, che si è opposta ai danni e all’accorciamento dei telomeri di circa il 32%. In presenza di L-carnosina, i fibroblasti umani presentano da otto a dieci volte più divisioni cellulari prima di entrare in senescenza; questo si traduce in un sostanziale allungamento della vita cellulare.
BERBERINA
In esperimenti su animali, i ricercatori hanno chiaramente dimostrato che tutte le sostanze che impedivano l’azione dell’insulina consentivano di aumentare l’aspettativa di vita. D’altro canto, è anche a questo livello che agisce la restrizione calorica. Pertanto, tutte le sostanze che riducono insulina e glucosio limitano l’invecchiamento. La medicina cinese e ayurvedica utilizzano molte piante e, tra queste, la Berberis vulgaris, che contiene nelle sue bacche un potente alcaloide vegetale: la berberina. Questa sostanza è risultata essere non solo eccellente per aumentare la sensibilità delle cellule all’insulina, ma anche un ottimo mimetico della restrizione calorica stimolando l’enzima AMPK (adenosina monofosfato chinasi) che impedisce o ripara i danni cellulari. Ha anche proprietà antitumorali, protegge il sistema vascolare, mantiene la densità ossea e ha un’attività di prevenzione sul rischio di demenza. La berberina agisce nel corpo come il farmaco metformina, ma senza i rischi minori ad esso associati. La capacità della metformina per estendere la vita dei mammiferi è stata ampiamente dimostrata.
POLIFENOLI DELLA MELA
I polifenoli vegetali sono una delle fonti più promettenti per risolvere i problemi associati all’invecchiamento. Quelli contenuti nella mela hanno consentito, in tre recenti studi scientifici su lievito (Cerevisiae), vermi (C. elegans) e mosche (D. melanogaster), di estendere la loro vita del 12%. Sembra che questi risultati si spieghino con l’attivazione di geni che stimolano le difese antiossidanti endogene e con l’inibizione di altri geni coinvolti nelle morti premature. Studi epidemiologici confermano che il consumo di flavonoidi in generale, e delle mele in particolare, è positivamente correlato con la longevità umana. Tra questi polifenoli che si concentrano nella buccia di mela, la florizina è un flavonoide del gruppo dei calconi, che riduce la resistenza all’insulina e combatte efficacemente la glicazione con diversi meccanismi sinergici, tra cui un’attività specifica sulla membrana dell’intestino tenue. Questo meccanismo sarebbe anche responsabile della riduzione del deposito di grasso viscerale. Le mele sono anche ricche di acido clorogenico, catechine, epicatechine e vari tannini che sono anche potenti antiossidanti (valore ORAC tre volte superiore di quello dell’estratto di tè verde). I polifenoli della mela si oppongono quindi ai radicali liberi, in particolare inducendo un aumento di oltre il 20% dell’attività della paraoxanasi, un antiossidante endogeno. Nel contesto della prevenzione antinvecchiamento, sono principalmente utilizzati come agenti di prevenzione anticancro perchè riducono il rischio di cancro al colon del 50%.
REISHI
Il reishi è usato per scopi medicinali da più di duemila anni ed è stato chiamato dagli anziani, giustamente, il fungo dell’immortalità. Negli ultimi decenni, i ricercatori si sono concentrati sull’analisi delle sue varie componenti e la scienza ha cosi convalidato le sue molte proprietà che garantiscono all’organismo una protezione completa contro le varie malattie che riducono senza dubbio la longevità. Tra le centinaia di composti attivi presenti nel reishi, i ricercatori hanno identificato tre sostanze specifiche con potenti effetti antinvecchiamento:
- i polisaccaridi, che hanno effetti antitumorali grazie alle loro capacita di prevenire la formazione anomala dei vasi sanguigni e a rafforzare il sistema immunitario;
- i triterpeni, che proteggono il fegato, riducono la pressione arteriosa, il colesterolo, prevengono l’aggregazione piastrinica e quindi riducono il rischio di ictus e di attacco di cuore e infine hanno attività antitumorali;
- il peptide Ganoderma lucidum, che ha proprietà antiossidanti potenti, e una proteina, la LZ-8, che consente l’attivazione dei recettori che modulano l’immunità.
Ciò che rende questo fungo unico è la sua capacita di agire in più posti contemporaneamente, innescando cambiamenti importanti coinvolti nell’aumento della longevità: protegge il DNA cellulare e mitocondriale dai danni ossidativi che contribuiscono a invecchiamento e cancro, aumenta l’espressione di un gene della longevità e la speranza di vita di molte specie, dal lievito ai vermi fino ai mammiferi primitivi come i topi. I ricercatori che utilizzano il reishi su topi di laboratorio hanno così chiaramente dimostrato che il suo uso era collegato a un aumento della durata di vita degli animali compreso tra il 9 e il 20%, ovvero l’equivalente di sette - sedici anni di aspettativa di vita ulteriore nell’uomo.
L-TEANINA
Tradizionalmente usata per ridurre la sensazione di stress, ansia e angoscia, la L-teanina, estratta dalle foglie di tè verde (Camellia sinensis), si dimostra essere anche un aminoacido antinvecchiamento. Sapevamo già che l’assunzione di alte concentrazioni di L-teanina avevano un impatto sulla riduzione dell’obesità, dell’ipertensione, della frequenza cardiaca, dei livelli di lipidi sanguigni e dei rischi di cancro. Degli studi tedeschi del Dipartimento di Nutrizione Umana, condotto sui nematodi della specie C. elegans, ora suggeriscono che questa sostanza è in grado di prolungare la durata di vita di circa il 3,6-4,4%. Secondo i ricercatori, “analizzati insieme, questi risultati indicano che la L-teanina aumenta la durata della vita di C. elegans, suggerendo che questo composto potrebbe essere valutato nei mammiferi e negli esseri umani nel campo della prevenzione dell’invecchiamento”.