18-02-2020
Gli Arabi nomadi chiamavano la palma da dattero “la fonte della vita”. Quest’albero infatti non offre solo i suoi frutti nutrienti, i datteri, ma anche una bevanda zuccherina (che il tronco essuda quando viene inciso), e fibre tessili con cui si preparano indumenti e corde, oltre a un’ombra rinfrescante. Per millenni, i datteri sono stati un alimento base della dieta dei popoli del Vicino Oriente, ma il loro potere nutritivo è poco conosciuto nei paesi occidentali, dove sono consumati come dessert a fine pasto o come ghiottoneria. I datteri sono uno dei frutti più energetici, perché 100 g (circa 10 datteri) forniscono 275 kcal, cioè l’11% del fabbisogno calorico giornaliero di un adulto che svolge un’attività fisica media. Le principali sostanze che compongono i datteri sono:
- Zuccheri (66%), composti principalmente da glucosio e fruttosio. I datteri sono uno dei frutti più ricchi di zuccheri.
- Vitamine del gruppo B, specialmente B1, B2, niacina e B6. Queste vitamine, tra le varie funzioni, favoriscono l’approvvigionamento degli zuccheri da parte delle cellule del nostro organismo. I datteri forniscono quantità importanti di tutte queste vitamine, ed esercitano perciò un effetto rinvigorente.
- Minerali: i datteri sono uno dei frutti più ricchi di minerali e forniscono soprattutto, in ordine di importanza, potassio, ferro, magnesio, fosforo e calcio. Contengono anche quantità importanti degli oligoelementi rame, manganese e zinco.
- Fibre vegetali: 100 g di datteri forniscono quasi un terzo della quantità giornaliera raccomandata di fibre vegetali. Si tratta per la maggior parte di fibre solubili, formate da pectine e gomme, ma anche di fibre non solubili o cellulosiche. Entrambi i tipi di fibre esercitano azioni favorevoli complementari sull’intestino.
I datteri sono dunque un frutto molto nutriente ed energetico, il cui contenuto proteico è piuttosto basso (appena il 2%), ma superiore alla maggior parte della frutta fresca (eccetto l’avocado). Le loro proteine sono abbastanza complete e facilmente assimilabili dall’organismo. I grassi costituiscono solo lo 0,5%. Le loro applicazioni dietoterapiche più importanti sono:
MALATTIE RESPIRATORIE
Tradizionalmente, i datteri si usano per calmare la tosse quando è eccessivamente secca e per combattere i catarri delle vie respiratorie. La loro azione emolliente (calmante) sui bronchi e antitussigena è scientificamente dimostrata e probabilmente è dovuta al loro alto contenuto di zuccheri e ad alcuni componenti ancora non identificati. In caso di catarro, il modo più efficace di consumarli è cuocerli nel latte d’avena o di miglio.
DIETE IPOPROTEICHE
I datteri sono molto energetici, ma forniscono pochissime proteine, perciò sono indicati quando se ne deve ridurre l’assunzione (per esempio, in caso di insufficienza renale).
DIETE ENERGETICHE
I datteri esercitano un effetto tonificante e rinvigorente e si consigliano a qualsiasi età in caso di affaticamento o debilitazione. Per la loro ricchezza di zuccheri, vitamine e minerali (incluso il ferro), sono particolarmente utili agli adolescenti, ai giovani sportivi e alle donne, durante la gravidanza o l’allattamento. Sono invece da evitare ai diabetici e agli obesi per il loro elevato contenuto di zuccheri.
PROPRIETA' E USO
- Crudi: i datteri freschi sono più delicati e gradevoli di quelli secchi. Spesso, dopo la raccolta, vengono congelati nei paesi di origine e poi scongelati subito prima di essere esportati per essere venduti. I datteri contengono poca acqua e quindi la congelazione ne altera appena la composizione, tuttavia quelli non congelati sono più gustosi (e più cari).
- Secchi: tradizionalmente, i datteri vengono essiccati per essere conservati. Per ammorbidirli, devono essere messi a bagno nel latte o in acqua prima di essere mangiati.
- Cotti nella bevanda d’avena o di miglio: se si consumano circa 100 g di datteri messi a cuocere in mezzo litro di bevanda d’avena o di miglio per alcuni minuti, si ottiene un effetto benefico per le vie respiratorie. Effetto che si potenzia aggiungendo un cucchiaio di miele.