14-04-2020
L’aromatizzazione è un fenomeno ormonale complesso che colpisce sia l’uomo che la donna in determinati momenti della loro vita, soprattutto dopo i cinquant’anni. Questo complesso enzimatico è responsabile della conversione dell’androstenediolo e del testosterone in estrone ed estradiolo. Tuttavia, in generale, un eccesso di produzione di estrogeni può portare a gravi conseguenze per gli individui di entrambi i sessi: nelle donne, la sovrapproduzione di estrogeni può essere patologica, soprattutto quando nella storia familiare vi sono tumori ormonodipendenti come quelli di seno, utero o ovaie. Negli uomini, la conversione del testosterone in estrogeni può esacerbare un’ipertrofia prostatica benigna (IPB) e aumentare il rischio di sviluppo del cancro alla prostata. La supplementazione di testosterone o di precursori perde la sua efficacia: è l’enzima aromatasi ad esserne il principale responsabile. Tra le sostanze naturali scientificamente studiate e con proprietà ben consolidate come inibitori dell’aromatasi, abbiamo:
- I lignani. Ne sono ricchi i semi di lino e l'ortica.
- La genisteina. Le fonti migliori sono i semi di lupino e le fave, mentre la soia è da evitare essendo spesso geneticamente modificata.
- La crisina, un composto flavonico estratto dalla passiflora. Questo potente flavonoide inibisce la conversione del testosterone in estrogeni, senza effetti collaterali.
- L’agaricus bisporus (funghi champignon) che previene e diminuisce la proliferazione cellulare indotta dal testosterone e aumenta l’apoptosi nel carcinoma mammario.
- La naringina, estratto del pompelmo, è un inibitore estrogenico riconosciuto.
- La sophora japonica, che contiene genisteina, una sostanza flavonica più attiva di quella estratta dalla soia. Ha un forte effetto inibitorio sui fenomeni di aromatizzazione.
- La quercetina, un flavonoide naturale noto per la sua azione antinfiammatoria della prostata. Mele e cipolle ne contengono in abbondanza.
- L’epilobio, una pianta ricca di terpeni, fitosteroli, flavonoidi, tannini, e in particolare in oenotheina B, che inibisce congiuntamente aromatasi e 5-alfa reduttasi.
- Il DIM (di-indolilmetano), è una sostanza estratta dalla famiglia botanica delle crucifere (broccoli, cavoli ecc.). Riequilibra e sostiene il funzionamento ottimale del sistema endocrino e quindi ormonale, negli uomini e nelle donne. Nell’uomo anziano o di età media è importante ridurre la conversione del testosterone in estrogeni che, in seguito, si accumulano nella prostata. È stato dimostrato che il DIM frena l’accelerazione del metabolismo del testosterone e soprattutto la sua conversione in estrogeni, favorendo così il funzionamento della prostata. Nella donna, aiuta a mantenere il testosterone nella forma libera attiva, favorendo un equilibrio ormonale ed emotivo. Inoltre, il DIM è stato identificato come un indolo naturale avente la capacita di aiutare le difese naturali per proteggere il corpo contro le sostanze chimiche cancerogene ambientali.
- Il picolinato di zinco, una forma di zinco che svolge un ruolo significativo nell’omeostasi ormonale, poichè interagisce con la maggior parte degli ormoni, soprattutto, pituitari, come la prolattina, che riesce a inibire, e la quale è nota stimolare la sintesi nociva di diidrotestosterone (DHT).
- Il calcio D-glucarato è stato studiato come agente preventivo nel cancro alla prostata, grazie alla sua capacità di inibire l'enzima aromatasi.