31-07-2020
Se prendiamo un dizionario, e cerchiamo la definizione di malattia, ne troviamo una come questa: “Qualsiasi alterazione negli organi o nelle funzioni per cui l’organismo non è più sano”. Se poi cerchiamo la definizione di sintomo troviamo: “Segno rivelatore di un fenomeno, specialmente di una malattia”. Tramite l’osservazione dei sintomi il medico determina la malattia e prescrive i medicinali da prendere per la cura allo scopo di ottenere la guarigione. Normalmente l’obiettivo che la medicina ortodossa raggiunge è la scomparsa del sintomo e considera questo la guarigione. Ciò che viene passato per guarigione in realtà altro non è che la soppressione di sintomi, ossia segni rivelatori di un fenomeno.
Cosa ha causato il manifestarsi dei sintomi? Questo non viene preso in considerazione, il sintomo non c’è più, il paziente è soddisfatto, è “guarito”, la medicina ha “funzionato”. Facciamo un esempio pratico. Ad una persona compaiono delle croste su un braccio. Il medico di famiglia lo manda dallo “specialista”, in questo caso il dermatologo, il quale diagnostica un eczema (la malattia) in base alle croste (il sintomo). Infatti secondo un dizionario troviamo: Eczema: malattia della pelle caratterizzata da arrossamenti, pustolette, croste, prurito. Il dermatologo prescrive una pomata da applicare sulle croste e queste in pochi giorni scompaiono e tutti sono soddisfatti. Il paziente è guarito.
Ma è proprio vero? In realtà i sintomi (le croste) sono stati soppressi. Qualcosa ha causato l’apparire di quelle croste e non è stato ricercato e quindi non è stato trovato ed è ancora lì, latente, pronto a manifestare di nuovo gli stessi sintomi nello stesso posto o, se gli viene impedito di manifestarli nello stesso posto, in altre aree del corpo. Oppure non appariranno mai più quei sintomi, ma abbiamo comunque una causa di malattia soppressa, non curata che mina la salute dell’organismo, che statene certi, troverà il modo di manifestarsi in un altro caso, se l’organismo non è ancora sufficientemente forte.
L’esempio di cui sopra, possiamo ritenerlo valido per tutte le malattie. Ed è valido anche nel campo della chirurgia, della psichiatria e di qualunque altra specializzazione. In realtà, si stanno dando differenti nomi allo stesso fenomeno. Ma cosa sono tutte queste malattie? Hanno un minimo comun denominatore? Alcuni medici americani, prevalentemente in California, liberi da legami con ditte farmaceutiche, istituti di ricerca ed enti governativi, sono arrivati a delle conclusioni sorprendenti. Dal loro pensiero espresso chiaramente nei libri che hanno scritto sull’argomento si può estrapolare una definizione di malattia che fa comprendere come la verità sia semplice mentre cose complicate e difficili da comprendere devono per forza contenere delle falsità. Possiamo quindi dare una definizione semplice ma che funziona in quanto apre la strada a soluzioni che la medicina ortodossa non ha mai dato ne potrà mai dare perché basata su concetti e presupposti sbagliati.
Malattia: uno stato in cui il corpo è impegnato nell’espellere tossine attraverso qualunque altro organo, quando i normali organi di eliminazione non riescono a svolgere il loro lavoro.
Sintomo: manifestazione di espulsione di tossine da parte del corpo al fine di ristabilire lo stato di salute.