24-09-2014
In questi giorni è tornata alla ribalta una notizia sulla minaccia all’umanità da parte della resistenza agli antibiotici. Il problema è serio e non va sottovalutato. E altrettanto seri provvedimenti devono essere presi al più presto. Se ci si trova a dover fare i conti con una resistenza, diviene pertanto necessario trovare un’alternativa. Questa alternativa, se pur con le dovute limitazioni, può essere trovata nei rimedi naturali e quelle sostanze di provata azione antibiotica. Tra le tante, c’è il noto olio essenziale di Tea tree – il cosiddetto albero del tè che cresce spontaneo in Australia, il cui nome botanico è Melaleuca Alternifolia. Una recente ricercata pubblicata sulla rivista scientifica International Journal of Antimicrobial Agents, ha inteso valutare proprio gli effetti dell’olio essenziale di Tea tree nei confronti della potenziale resistenza agli antibiotici. Lo studio, condotto da un team di ricercatori – principalmente della University of Western Australia – ha valutato gli effetti dell’olio essenziale di Tea tree su una coltura di Staphylococcus spp. Gli effetti sulla resistenza sono stati confrontati con il triclosan, il terpinen-4-olo e il carvacrolo. I ricercatori hanno condotto una serie di test per osservare l’azione delle varie sostanze nei confronti di 30 ceppi batterici che causano le più comuni malattie della pelle. Per quanto riguarda l’azione del Tea tree, si è osservato come i batteri dello Stafilococco venissero uccisi utilizzando una concentrazione pari allo 0,25 per cento. A seguito di un’esposizione, in seconda battuta, a una concentrazione di Tea tree dello 0,0075 per cento, durante tre giorni, si è scoperto che la suscettibilità ad altri antibiotici è rimasta invariata. «Un’assuefazione a concentrazioni sub-letali di olio essenziale di Tea tree – scrivono i ricercatori – ha portato a piccoli cambiamenti nella crescita batterica (detta anche MIC), solo una delle quali può essere clinicamente rilevante». «Non ci sono [pertanto] prove che suggeriscono che l’olio di Tea tree induca resistenza agli agenti antimicrobici», concludono i ricercatori Natalie A. Thomsen, Katherine A. Hammer, Thomas V. Riley, Alex Van Belkum, Christine F. Carson. Ecco dunque che, sebbene una resistenza non possa essere esclusa dall’abuso di sostanze antibiotiche – anche naturali – ci sono assai minori probabilità che questo accada.