17-02-2021
Un’elevata assunzione di cereali altamente raffinati, come quelli di farina 00 o pane bianco (per non parlare della farina manitoba), è associata a un rischio maggiore di malattie cardiache e a morte prematura rispetto al consumo di cereali integrali. I cereali raffinati rappresentano di fatto circa il 50% dell’apporto calorico giornaliero a livello mondiale (quota che in alcuni paesi più poveri, soprattutto asiatici e africani, arriva al 70%), ma che impatto hanno sulla salute cardiovascolare e sulla durata della vita? La risposta arriva da alcuni ricercatori di diverse università internazionali, che hanno analizzato i dati di oltre 137mila persone di età compresa tra i 35 e 70 anni, residenti in 21 paesi a vario livello di sviluppo in cinque continenti. Tutti avevano preso parte alla grande indagine internazionale Prospective Urban and Rural Epidemiological (PURE) Study. Secondo i risultati pubblicati sul British Medical Journal, una maggiore assunzione di cereali raffinati è associata a un rischio più elevato di mortalità e a un maggior numero di eventi cardiovascolari. Di contro, i cereali integrali tendono a essere più ricchi di fibre alimentari e acidi grassi essenziali e per questo sono più amici del cuore. Gli studiosi hanno suddiviso i consumi in tre ordini: dei cereali raffinati, dei cereali integrali e del riso bianco. Dopo aver valutato per una media di 9 anni e mezzo la salute dei partecipanti e l’incidenza di infarti, ictus, gravi malattie cardiache e decessi, hanno verificato che chi assume più cereali raffinati, e cioè 350 grammi al giorno, pari a sette porzioni da 50 grammi, ha un rischio di morte per patologie cardiovascolari più alto del 27% rispetto a chi ne consuma di meno (e cioè inferiore a 50 grammi al giorno), e un rischio di sviluppare le stesse malattie del 33%. Nello specifico, le analisi si sono basate su 137.130 partecipanti e durante il follow-up, il 9,2% di questi partecipanti ha avuto un evento con esito composito. La più alta categoria di assunzione di cereali raffinati (≥350 g al giorno o circa 7 porzioni al giorno) è stata associata a un rischio più elevato di mortalità totale (rapporto di rischio 1,27, intervallo di confidenza al 95% da 1,11 a 1,46; P per trend = 0,004), maggiore eventi di malattie cardiovascolari (1,33, 1,16-1,52; P per trend <0,001) e loro composito (1,28, 1,15-1,42; P per trend <0,001) rispetto alla categoria di assunzione più bassa (<50 g/ giorno). Assunzioni più elevate di cereali raffinati erano associate a una pressione sanguigna sistolica più elevata, mentre in ogni caso gli autori precisano che non sono state trovate associazioni significative tra l’assunzione di cereali integrali o riso bianco e gli esiti sulla salute.