24-09-2014
Uno studio condotto dalla Yale University School of Medicine di New Haven, coordinato da Elizabeth Claus, e pubblicato sulla rivista scientifica Cancer, ha evidenziato come vi sia una stretta connessione tra i raggi x e lo sviluppo di tumori cerebrali non maligni. I ricercatori hanno preso in esame, per un periodo di circa cinque anni, la storia clinica dentale di 1.433 persone (tra i 20 e i 79 anni) affetti da meningioma (un tumore benigno, ma molto pericoloso, in quanto, crescendo, comprime delle aree del cervello creando complicazioni), ed hanno effettuato un confronto con le cartelle cliniche di 1.350 persone sane. Lo studio ha messo in luce che, i pazienti che avevano effettuato radiografie ai denti una o più volte l’anno hanno avuto maggiori probabilità di sviluppare il meningioma (da 1,4 a 1,9 volte); in particolar modo, il rischio maggiore è stato rilevato relativamente alle radiografie bidimensionali delle arcate dentali (panorex).
Elizabeth Claus, coordinatrice della ricerca, ha dichiarato: “lo studio offre l’opportunità di giudicare con maggiore prudenza l’utilizzo dei raggi x per la diagnosi di problemi dentali, in modo tale da poter ridurre questo fattore di rischio”. Dunque, come spiega la dottoressa Claus, nonostante, le radiografie ai denti siano molte volte indispensabili “è meglio ricorrervi moderatamente per non inficiare la salute dei pazienti”. Talvolta, infatti, i medici dovrebbero evitare di prescrivere esami di cui i pazienti non hanno realmente bisogno, soprattutto quando si tratti di radiografie, risonanze magnetiche o tac, i quali espongono il paziente a delle radiazioni che possono essere nocive per la salute. Nonostante al giorno d’oggi, esistano diverse tecniche moderne che consentono un’esposizione minore alle radiazioni, è comunque opportuno evitare il più possibile di far ricorso a questo tipo di esami. Si evidenzia come i pazienti che controllano la salute dei propri denti, sono esposti a una dose più bassa di radiazioni; comunque le indicazioni degli esperti sono: “per i bambini una radiografia massimo ogni due anni, per i ragazzi una ogni tre anni e per gli adulti una ogni 2-3 anni”.