12-09-2023
Capita ancora oggi di riscontrare la diffusa convinzione che “probiotici” e “fermenti lattici” siano praticamente la stessa cosa, come se i due termini fossero sinonimi. Ma è esattamente così? E i probiotici possono essere considerati alla stregua di farmaci? In questo articolo, esploreremo le differenze fondamentali tra questi due concetti spesso confusi.
PROBIOTICI: I MICRORGANISMI VIVENTI
La definizione più giusta per i probiotici è quella che li caratterizza come prodotti bioterapeutici vivi, e cioè come un qualcosa che, praticamente, sta a metà tra ‘integratori alimentari‘ e ‘farmaci‘. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i probiotici sono “microrganismi viventi” che, una volta assunti dall’uomo, rimangono vitali nel suo intestino. Qui, oltre a riprodursi e a moltiplicarsi, provvedono anche ad esercitare funzioni metaboliche delle quali si gioverà positivamente l’intero organismo del soggetto ospitante.
FERMENTI LATTICI: BATTERI A VITA BREVE
D’altro canto, non sarebbe nemmeno corretto equiparare i fermenti lattici propriamente detti ai più canonici ‘fermenti lattici‘. Per i primi, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa ufficialmente definendoli “microrganismi viventi” che, una volta assunti dall’uomo, rimangono vitali nel suo intestino là dove, oltre a riprodursi e a moltiplicarsi, provvedono anche ad esercitare funzioni metaboliche delle quali si gioverà positivamente l’intero organismo del soggetto ospitante.
I fermenti lattici, invece, sono batteri certamente in grado di agire favorevolmente sull’intestino che li riceve nel quale, tuttavia, la loro vitalità si estingue molto rapidamente; di conseguenza, essi non hanno, per esempio, la capacità di riequilibrare una flora batterica eventualmente alterata e sbilanciata. La caratteristica fondamentale – a cui, tra l’altro, i fermenti lattici devono il loro nome – è quella di essere costituiti da batteri che producono acido lattico a partire dalla fermentazione del lattosio. Capacità, quest’ultima, che in realtà appartiene anche ai probiotici propriamente detti, per quanto questi ultimi abbiano, a differenza dei ‘fermenti‘, uno spettro di azione molto più ampio potendo migliorare, quando ben selezionati, la salute di tutto l’organismo e non del solo intestino.
DIFFERENZE CHIAVE
Pertanto, mentre i fermenti lattici possono rappresentare un valido ausilio per contrastare, ad esempio, la diarrea che può associarsi alle terapie antibiotiche o ad eventuali enteriti (virali o batteriche) o a fenomeni d’intolleranza (es: al lattosio), i probiotici possono contribuire all’organizzazione di importanti attività immunologiche o anti-allergiche, possono intervenire nella modulazione e nel controllo delle attività metaboliche dei grassi e degli zuccheri, possono regolare le dinamiche che stanno alla base del sovrappeso e dell’obesità, possono agire sui meccanismi dai quali dipendono le funzioni complesse del sistema nervoso.
PROBIOTICI vs FERMENTI LATTICI: CONCLUSIONI
In conclusione, è importante comprendere che i probiotici e i fermenti lattici non sono sinonimi. Mentre i primi sono microrganismi vivi che offrono un ampio spettro di benefici per la salute, i secondi sono batteri che producono acido lattico e hanno una vitalità limitata nell’intestino. La scelta tra l’uso di probiotici o fermenti lattici dipende dalle specifiche esigenze di salute e dalla condizione del paziente.