11-11-2023
Uno studio pubblicato sull'Indian Journal of Experimental Biology suggerisce che lo zenzero può essere un eccellente trattamento naturale anti-Alzheimer (AD). Ricercatori indiani del Dipartimento di Neurochimica, Istituto Nazionale di Salute Mentale e Neuroscienze, riferiscono che lo zenzero può fornire "molteplici bersagli molecolari terapeutici dell'AD e può essere considerato un efficace integratore nutraceutico non tossico per l'AD". Secondo la loro definizione: "La malattia di Alzheimer (AD) è una malattia neurodegenerativa progressiva, irreversibile, associata all'età, caratterizzata da grave perdita di memoria, comportamento insolito, cambiamenti della personalità e declino delle funzioni cognitive. È la causa più comune di demenza negli anziani ed è considerata come la pandemia del 21° secolo, che impone enormi oneri sociali ed economici ai pazienti e alle loro famiglie."
I moderni interventi farmacologici si basano su derivati petrolchimici brevettati che sono di natura neurotossica, l’equivalente di dichiarare una guerra chimica sul cervello umano, con le convulsioni che sono uno degli effetti collaterali più comuni, come rilevato dalle statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lo studio fa seguito a un corpus di ricerche già consolidato che dimostra le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie dello zenzero, entrambe le cui attività hanno valore nell'affrontare le cause alla base della neurodegenerazione prematura associata al morbo di Alzheimer. Esiste anche un insieme di prove già esistenti che convalidano il ruolo dello zenzero nella protezione contro la caratteristica patologia molecolare - neurotossicità indotta da β-amiloide (un tipo di proteina cerebrale mal ripiegata) - associata ai cambiamenti cerebrali avversi che si verificano nella malattia di Alzheimer. Inoltre, uno studio del 2013 sui ratti, ha scoperto che la somministrazione di zenzero ha invertito la disfunzione comportamentale e prevenendo i sintomi comportamentali simili all'AD nel modello di ratto.
I ricercatori indiani hanno scoperto che le proprietà anti-Alzheimer dello zenzero coincidono con le tradizionali vie farmacologiche che inibiscono l'enzima acetilcolinesterasi. Gli inibitori dell'acetilcolinesterasi inibiscono l'enzima acetilcolinesterasi dalla scomposizione dell'acetilcolina, un neurotrasmettitore richiesto per la "memoria", e per molte altre funzioni cerebrali tra cui l'eccitazione, la ricompensa, la neuroplasticità e fattori esperienziali come "l'attenzione sostenuta". L'attività dello zenzero aumenta quindi sia il livello che la durata d'azione del neurotrasmettitore acetilcolina, spiegando il suo ruolo nell'attenuare la malattia di Alzheimer.
I ricercatori hanno riassunto i loro risultati e le loro implicazioni come segue: "In sintesi, l'estratto metanolico di zenzero secco ha mostrato proprietà terapeutiche agendo su vari bersagli molecolari dell'AD. Lo zenzero non ha tossicità acuta nota alle dosi abituali consumate per scopi dietetici o medicinali. In studi sperimentali, lo zenzero a dosi fino a 2 g al giorno ha dimostrato di essere ben tollerato sia dagli animali da esperimento che dagli esseri umani con segnalazioni occasionali di lievi disturbi gastrointestinali. Pertanto, lo zenzero può essere considerato un efficace integratore erboristico per la terapia dell'AD. Ulteriori studi con modelli in vivo di AD sono necessari per confermare il ruolo terapeutico dell'estratto intero di zenzero."