29-09-2014
Prima di tutto la sopravvivenza, poi la riproduzione. Così l’organismo distribuisce le energie. In un continuo alternarsi di equilibri, il corpo umano femminile cerca di destreggiarsi tra la necessità di mantenere se stesso, sopravvivere e quella di riprodursi: ecco quanto scoperto dalla dottoressa Kathryn Clancy dell’Università dell’Illinois che ha condotto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of Human Biology. La dottoressa Clancy, professore di antropologia e co-direttore del Laboratorio di Endocrinologia Evolutiva all’UI, ha trovato che le risorse impiegate alla manutenzione del corpo e quelle dedicate alla riproduzione possono essere ridotte e intaccate dai fattori di stress ambientali. Accade così che l’organismo dia la priorità al mantenimento e alla sopravvivenza, tuttavia qualsiasi energia rimanente viene dedicata alla riproduzione. Per scoprire questo, i ricercatori hanno prelevato dei campioni di urina e saliva da un gruppo di donne sane in premenopausa. I campioni sono stati prelevati quando i livelli di attività fisica delle donne erano al loro picco.
I livelli di ormoni ovarici contenuti nella saliva sono stati misurati ogni giorno, durante il ciclo mestruale. Allo stesso modo, nei campioni di urina sono stati analizzati li livelli di proteina C-reattiva (CRP): un noto marcatore (o marker) biologico per valutare i livelli di infiammazione del corpo. Le analisi hanno mostrato che vi era una relazione negativa tra la CRP e il progesterone nelle donne. Nella fattispecie, nelle donne con elevata CRP il progesterone era più basso. Un legame tra la CRP e la sua possibile presenza è stato trovato con i livelli di estradiolo e l’età della prima mestruazione. I risultati dello studio, secondo la dottoressa Clancy, possono avere due possibili spiegazioni. La prima «è che vi è un meccanismo interno, e che questa infiammazione locale fa aumentare i livelli di CRP, e questa è la correlazione con i bassi livelli di progesterone». «L’altra possibilità – prosegue Clancy – è che ci sia un fattore di stress esterno come lo stress psico-sociale o lo sforzo eccessivo nella manutenzione dell’immunità, che a sua volta arriva a sopprimere gli ormoni ovarici». Tutto questo può avere delle conseguenze nel sistema riproduttivo della donna e, magari, spiegare perché qualcuna è più fertile di un’altra o, ancora, perché qualcuna non lo è per niente.