29-09-2014
Gli scienziati e ricercatori italiani hanno condotto una serie di test e studi sugli effetti provocati dal consumo di un eccessivo numero di caffè sul muscolo cardiaco. La dottoressa Anna Mattioli, responsabile delle ricerche, ha annunciato i risultati delle ricerche a Barcellona in occasione del congresso della Società Europea di Cardiologia. I test e le analisi hanno dimostrato che i pazienti con cardiopatia, come l’aritmia atriale, avevano ricevuto le dosi di sostanze antiossidanti, necessarie all’organismo, principalmente attraverso la caffeina e non altri prodotti come le verdure, l’olio d’oliva, la frutta, il vino. Coloro che abitualmente facevano un largo uso di caffè avevano più frequentemente problemi cardiaci rispetto a coloro che consumavano caffè in minor misura. Infatti avevano una più alta percentuale della patologia di fibrillazione atriale. In questa malattia gli atri superiori del muscolo cardiaco risultano tremanti e le fasi di riempimento e svuotamento del sangue risultano irregolari a differenza del normale riempimento e svuotamento degli atri che si verifica in un cuore sano. In questi pazienti di solito si ha un battito cardiaco più accelerato, respirazione irregolare, senso di forte affaticamento, con conseguente aumento del rischio di ictus. La dottoressa Anna Mattioli afferma, nel suo rapporto, che queste ricerche hanno dimostrato come alte dosi di caffeina (tre o più tazze di caffè al giorno) aumentano il rischio di fibrillazione atriale nei pazienti che non avevano avuto malattie cardiache in precedenza.