01-10-2014
Il morbo di Alzheimer è caratterizzato da una riduzione del volume del cervello e da grovigli di proteine amiloidi che impediscono la comunicazione efficiente tra i neuroni, alterando chimica e segnalazione elettrica. Fortunatamente, negli ultimi dieci anni, sono state identificate molte sostanze nutrienti naturali (curcumina, resveratrolo, vitamina D3) che attraversano la barriera emato-encefalica per contrastare la riduzione del volume cerebrale e combattere i grumi proteici che minacciano la conservazione della memoria e benessere cognitivo. Secondo i ricercatori della University of Oxford, trattamento con alte dosi di vitamine del gruppo B, possono rallentare l’atrofia di specifiche regioni del cervello che sono una componente fondamentale del processo di malattia di Alzheimer e comunemente associate con il declino cognitivo. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings della National Academy of Sciences. Precedenti studi hanno determinato che livelli elevati di proteina nota come omocisteina sono responsabili di un significativo aumento del rischio di depressione e di sviluppo della demenza. L’omocisteina è un composto tossico che è elevato nel sangue a causa di una dieta ricca di proteine animali e contribuisce inoltre ad un aumentato rischio di malattia cardiovascolare. Elevati livelli di omocisteina persistono quando l’assunzione delle vitamine del gruppo B, acido folico e B12 è limitata e comunemente aumentano a causa di una dieta ricca di proteine animali e carente di frutta e verdura. Per condurre lo studio, gli scienziati hanno valutato 156 pazienti anziani con decadimento cognitivo lieve. Ottanta partecipanti hanno ricevuto una combinazione di vitamina B12 (500 mcg), B-6 (20 mg) e acido folico per un periodo di due anni, mentre un secondo gruppo ha ricevuto pillole placebo. I ricercatori hanno scoperto che coloro che hanno assunto la vitamina B, hanno dimostrato significativamente meno restrizione del cervello, rispetto al gruppo placebo. L’autore dello studio, il dottor David Smith ha osservato che il trattamento della malattia di Alzheimer con vitamina B ha dimostrato di arrestare potenzialmente l’avanzamento della patologia e dei sintomi, senza farmaci tossici o effetti collaterali. Il dottor Smith ha concluso: “I risultati dello studio rendono evidente la necessità di uno screening precoce dei primi segni di declino cognitivo a partire dall’età di 50. Inoltre il nostro studio dimostra che le persone con un livello di omocisteina sopra 10mcmol/l, che sono circa la metà di tutte le persone di età superiore ai 65 anni, potenzialmente possono beneficiare di ridotto restringimento del cervello, assumendo alte dosi di B6, B12 e acido folico“. Uomini e donne sopra i 35 anni dovrebbero verificare annualmente i loro livelli di omocisteina e valutare la necessità di assumere dosi elevate di vitamina B per ridurre drasticamente il rischio di sviluppare demenza e malattia cardiovascolare.