08-10-2014
Quando si parla di tossicodipendenza l’associazione che automaticamente facciamo è con l’uso di droghe. Tuttavia, le dipendenze, nelle sue varie forme e gravità, possono essere molteplici. Tra le tante, possiamo citare quella da fumo, da alcol…e, perché no, anche da TV, Internet e così via – e dunque non necessariamente da droga. Ora, un nuovo studio ha posto l’accento su una possibile dipendenza – per altro già suggerita anche da precedenti ricerche – derivante dallo zucchero. Secondo la dottoressa Jacqueline Alwill, nutrizionista, lo zucchero sarebbe in grado di creare una dipendenza pari, se non peggio, a una droga pesante come l’eroina.
La dottoressa Alwill avverte, attraverso le pagine del Daily Telegraph, che lo zucchero raffinato ci sta rendendo via via più grassi e inclini alle malattie a lungo termine. Nella fattispecie, questo consumo ha aumentato in modo significativo il rischio di diabete, ci ha causato un diffuso invecchiamento precoce, ha minato i nostri livelli di energia e spesso ha portato all’obesità. Lo zucchero raffinato, secondo la nutrizionista, avrebbe un impatto deleterio sul nostro sistema ormonale e il suo corretto funzionamento. Tutto questo è un grande problema di salute pubblica e lo possiamo osservare, dati alla mano, grazie al crescente numero di individui che sono affetti da obesità, diabete, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari.
Lo zucchero che assumiamo giornalmente è molto più di quello che pensiamo e dovremmo. Si assume non solo direttamente, magari zuccherando il caffè, ma insieme a molti altri cibi durante tutta la giornata – così, alla fine, il totale supera spesso le dosi raccomandate. Questa situazione, secondo Alwill, è in tutto e per tutto uguale a quanto accade con una dipendenza da droga: si sente il bisogno di introdurre zucchero nell’organismo per mettere a tacere il desiderio che proviamo e che, se non accontentato, ci fa provare una sorta di crisi d’astinenza. Il circolo diviene così vizioso e difficile da interrompere e alla fine presenta il conto sotto forma di malattie, spesso serie e croniche. Attenzione dunque a quanto zucchero raffinato, ossia quello più utilizzato, introduciamo nella nostra dieta.