08-10-2014
Rischio cancro al seno per le donne che assumono farmaci contro l’ipertensione, o pressione sanguigna alta. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla versione online di JAMA Internal Medicine, chi segue una cura contro l’ipertensione per un decennio o più, assumendo un comune e noto farmaco, ha oltre due volte maggiori probabilità di vedersi diagnosticare un carcinoma mammario, rispetto a coloro che non assumono il farmaco. Questo farmaco è del tipo dei cosiddetti “antagonisti del calcio”, ed è una delle terapie più comuni in caso di pressione arteriosa alta. Gli effetti del farmaco sul controllo della pressione sono noti; quello che invece non è noto sono gli effetti a lungo termine sul rischio di cancro al seno.
«Le prove per quanto riguarda il rapporto tra i diversi tipi di antipertensivi e il rischio di cancro al seno sono scarse e incoerenti – scrivono gli autori – e negli studi precedenti mancava la capacità di valutare l’impatto dell’uso a lungo termine». Ad aver colmato quella che poteva essere una lacuna in questo senso sono dunque stati i ricercatori statunitensi del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, coordinati dal dottor Christopher Li, i quali hanno condotto uno studio su 880 donne di età compresa tra i 55 e i 74 anni a cui era stato diagnosticato un cancro al seno duttale tra il 2000 e il 2008; 1.027 donne con diagnosi di cancro al seno lobulare e 856 donne senza cancro che fungevano da gruppo di controllo. Delle partecipanti, quasi il 40% assumeva farmaci per la pressione alta: di queste, 85 donne erano affette da carcinoma mammario duttale; 91 con carcinoma mammario lobulare e, infine, 70 erano sane.
Delle donne che presentavano il cancro al seno (25 del tipo duttale e 26 del tipo lobulare) avevano assunto i farmaci calcio-antagonisti per dieci anni o più, rispetto alle donne senza cancro. Questi dati suggeriscono che le donne che assumono i farmaci antipertensivi avevano da 2,4 a 2,6 volte maggiori probabilità di sviluppare il cancro del seno. Nonostante i dati osservati, secondo il professor Li e colleghi i risultati dello studio non sono abbastanza definitivi e tali da invitare a cambiare il modo in cui i cosiddetti calcio-antagonisti sono prescritti, tuttavia si dovranno condurre altri studi al fine di replicarli in altri gruppi di donne. Infine, altri tipi di farmaci contro l’ipertensione, inclusi i diuretici e beta-bloccanti, non sono stati correlati al maggior rischio di cancro al seno. A titolo speculativo, l’ipotesi del dottor Li è che vi sia la possibilità che i calcio-antagonisti interferiscano con un meccanismo di autodistruzione naturale delle cellule malate, per cui si aumentano le possibilità che si sviluppi un tumore. Come detto, prima di lanciare l’allarme sono tuttavia necessari ulteriori studi.
http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1723871