08-10-2014
Insomma, il caffè fa bene o fa male? Diciamo che le prove a favore della sua azione benefica sono molte e tutte supportate da evidenze scientifiche, per cui in linea di massima si potrebbe affermare che fa bene. Tuttavia, come per tutto ciò che assumiamo, è la quantità che può fare la differenza. Per fare un esempio, anche la semplice acqua fa bene, se però ne beviamo oltre misura può far male. Detto ciò, quello che hanno scoperto i ricercatori dell’Università della Carolina del Sud, coordinati dal dottor Steven Blair, è che nelle persone con un’età inferiore ai 55 anni che bevevano circa 28 tazze di caffè a settimana, aumentava del 56% il rischio di morte prematura per tutte le cause – il che significa per tutta una serie di diversi fattori, o malattie.
Lo studio, apparso sulla rivista Mayo Clinic Proceedings, ha analizzato i dati clinici relativi a oltre 40mila persone che avevano compilato questionari personali o da parte di medici. I partecipanti avevano un’età compresa tra i 20 e gli 87 anni, e l’analisi ha coperto gli anni tra il 1979 e il 1998. Durante il periodo di follow-up, oltre 2.500 partecipanti sono deceduti. I risultati finali mostrano che coloro che bevevano gradi quantità di caffè erano più a rischio comportamenti poco salutari come il vizio del fumo, e mostravano anche di avere sia polmoni che cuore meno sani. L’impatto negativo sulla salute ce l’avevano le persone più giovani, anche con consumi di caffè più bassi, tuttavia questo effetto diveniva significativo solo quando le quantità aumentavano fino a circa 28 tazze a settimana. Qui, l’effetto sulla mortalità arrivava a far aumentare il rischio del 56%.
Le donne sotto i 55 anni pare se la vedessero peggio di tutti, con un rischio doppio di morte per tutte le cause, rispetto alle non bevitrici di caffè. «L’esatto meccanismo tra caffè e mortalità deve ancora essere chiarito – spiega Xuemei Sui, coautore dello studio – Il caffè è ricco di caffeina, che ha il potenziale di stimolare il rilascio di adrenalina, inibire l’attività dell’insulina, e aumentare la pressione del sangue. Il comportamento relativo al pesante consumo di caffè potrebbe aggiungersi agli effetti di altri comportamenti non salutari, come dormire fino a tardi, e seguire una dieta povera». E’ dunque chiaro che uno stile di vita poco sano, come la sedentarietà, una dieta scorretta e vizi come il fumo possano far aumentare il rischio, andando a sommarsi agli effetti di un abuso di altre sostanze. Se il caffè possa pertanto divenire un potenziale rischio dipende probabilmente proprio dalla quantità che se ne assume – come detto all’inizio – e anche e soprattutto dallo stile generale di vita che seguiamo, in tutto e per tutto.