23-10-2014
Che la meditazione migliorasse la nostra concentrazione e le nostre potenzialità, grazie al rilassamento e quindi ad una maggiore lucidità del corpo e del cervello, lo sapevamo ormai da diverso tempo, ma che addirittura facesse aumentare la densità di materia grigia nessuno se lo sarebbe aspettato. Soprattutto perché la società e il mondo del lavoro in cui viviamo sembrano premiare ed incoraggiare ritmi di stress sempre più intensi. La singolare scoperta arriva da uno studio condotto dal Massachusetts General Hospital, che per la prima volta ha misurato con esattezza l’effetto cerebrale delle tecniche di rilassamento e i risultati ottenuti sul cervello umano. In breve, 8 settimane di pratiche antistress producono effetti importanti sulla memoria, sull’empatia e sulla reazione allo stress. Insomma, staccare la spina, zittire i pensieri per pochi minuti al giorno, fa bene e aiuta a riprendere la concentrazione, migliorando le nostre performance. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Psychiatry Research: Neuroimaging e ha visto la partecipazione di 16 persone, che – grazie allo scatto di immagini cerebrali - sono state analizzate prima e dopo il corso antistress. Dal confronto delle immagini del prima e del dopo la differenza è evidente: dopo la pratica della meditazione per due mesi la materia-grigia nell’ippocampo (da dove partono i meccanismi della memoria e dell’apprendimento) è aumentata di densità. “L'esperienza personale dello stress non può essere ridotta solo con un programma di formazione di 8 settimane – ha detto Amishi Jha, uno dei ricercatori -, ma la scoperta apre le porte a possibilità per ulteriori ricerche sul potenziale delle meditazione come via per proteggere contro i disturbi legati allo stress, come quelli da stress post-traumatico”.
http://www.sciencedaily.com/releases/2011/01/110121144007.htm
http://www.psyn-journal.com/article/S0925-4927%2810%2900288-X/abstract