OLIO D'OLIVA E FRUTTA SECCA: UN AIUTO CONTRO IL DECLINO COGNITIVO.

25-10-2014

Sono davvero molti gli studi che confermano quanto alcuni alimenti possano avere efficacia preventiva contro gravi disturbi e malattie. A questi, si aggiunge l’ultima ricerca dell’Università di Navarra (Spagna), diretta dalla dottoressa Elena Martínez-Lapiscina e pubblicata sul Journal of Neurology Neurosurgery and Psychiatry, secondo la quale l’olio d’oliva e frutta secca possono essere d’aiuto al cervello, proteggendolo da possibili patologie cerebrali, come la demenza e il declino cognitivo. Lo studio ha coinvolto 522 volontari: uomini e donne anziani (55-88 anni), senza malattie cardiovascolari ma con alti fattori di rischio. Tra questi, diabete di tipo 2, storia familiare di malattia, fumo od alcol. Dopo una prima serie di test medici, il campione è stato inserito in PREDIMED, programma mirato all’individuazione precoce di malattia cardiovascolari. In seguito, sono stati suddivisi in modo casuale in due gruppi, di cui uno che avrebbe seguito una dieta con l’aggiunta di olio extravergine di oliva o frutta secca, mentre l’altro gruppo (di controllo) che avrebbe ricevuto l’istruzione di seguire una dieta a basso contenuto di grassi, consigliata in genere per prevenire infarto e ictus. Nel periodo di controllo, i partecipanti hanno subìto sia controlli del medico di famiglia che controlli trimestrali dei ricercatori sul rispetto della dieta, con l’aggiunta di test per il declino cognitivo. Alla fine del periodo di studio, la dottoressa ed i suoi colleghi hanno individuato 60 persone con declino cognitivo lieve: 18 del primo gruppo (dieta con olio extravergine), 19 del secondo (dieta con frutta secca), 23 del terzo (gruppo di controllo). Andamento simile per i 23 volontari soggetti a demenza: 12 del primo gruppo, 6 del secondo, 17 gruppo di controllo. Infine, osservando in dettaglio i risultati dei test sul cervello, i volontari dei gruppi con dieta a base di olio extravergine e frutta secca mostravano punteggi significativamente migliori dei colleghi della dieta a basso contenuto di grassi. Commentando i risultati, la capo-ricercatrice dottoressa Elena Martínez-Lapiscina ritiene che, aldilà della cautela e della necessità di approfondimento, lo studio dimostra come questi due alimenti portino benefici a lungo termine al cervello.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23670794

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