28-11-2014
Ricercatori del laboratorio “Sommeil, attention et neuropsychiatrie” (CNRS/Université Bordeaux Segalen) con dei colleghi svedesi hanno dimostrato che l'esposizione costante ad una luce blu ha, su chi guida di notte, lo stesso effetto di un paio di caffè, permettendo di restare svegli ed attenti. Basati su test condotti in situazione reale di guida notturna i risultati sono stati pubblicati sulla rivista PLoS One e sembra possano aprire la strada a dispositivi automatici da montare sui veicoli, ovviamente dopo aver approfondito lo studio su campioni di dimensioni maggiori. Quando si guida di notte la mancanza di sonno porta, con il passare del tempo, ad una riduzione dei riflessi, della capacità di reazione, a sonnolenza e riduzione della percezione visiva, con la conseguenza che la sonnolenza causa un terzo degli incidenti che si verificano in autostrada. Normalmente le persone contrastano il problema bevendo caffè. E' noto che la luce blu aumenta la vigilanza perchè stimola i gangli della retina, che sono cellule nervose specializzate sensibili alla luce e collegate anche con le aree del cervello che controllano la vigilanza. Stimolare queste cellule con una luce blu fa fermare la produzione di melatonina, l'ormone che, tra l'altro, riduce anche lo stato di allerta durante la notte, effetto già noto dal 2005, grazie ad una ricerca americana. Ma questi studi precedenti avevano dimostrato solo l'effetto durante semplici compiti cognitivi come premere un pulsante in risposta ad uno stimolo luminoso, ma guidare è un compito molto più complesso. Per approfondire l'efficacia delle luce blu durante la guida notturna i ricercatori hanno installato delle luci a led di colore blu nell'abitacolo di un veicolo sperimentale ed hanno chiesto a 48 volontari maschi, di età compresa tra i 20 ed i 50 anni, di guidare per 400 km in autostrada. Ciascun guidatore ha guidato per 3 notti, ad una settimana l'una dall'altra, tra la 01:00 e le 05:15 del mattino, con una pause di 15 minuti a metà del viaggio.
Durante ciascuna delle tra notti i volontari sono stati sottoposti alla luce blu, oppure hanno bevuto due caffè, uno prima di partire ed uno durante la sosta intermedia, e questi contenevano 200 mg. di caffeina, una volta, ed erano decaffeinati l'altra. E' da notare che la luce blu non ha influito sul sonno successivo all'esperimento, dei guidatori. I ricercatori hanno poi analizzato il numero di volte che i guidatori hanno attraversato la linea che divide le corsie in autostrada o quella che delimita la corsia di emergenza interpretando questo come un indicatore di allerta. I risultati sono stati questi: con la luce blu si hanno avuti 15 attraversamenti accidentali delle linee, con il caffè con caffeina 13 e con il caffè decaffeinato 26. Si è perciò confermata l'efficacia della luce blu, pari quasi a quella del caffè, a patto che la luce non rappresentasse un fastidio abbagliando le persone, cosa che è avvenuta per 8 dei 48 volontari, che hanno perciò abbandonato l'esperimento. I ricercatori stanno ora verificando questi risultati su numeri più grandi.
http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0046750