04-12-2014
Le polemiche sulla possibile utilità di minerali e vitamine nella prevenzione (e nella cura) delle forme tumorali rimarrà sempre elevata, perché è frutto di una lotta tra due posizioni di pensiero in un certo modo opposte: da un lato chi ritiene che l'unica forma di possibile prevenzione sia farmacologica e dall'altro chi ritiene che lo stile alimentare e l'integrazione con vitamine e minerali sia un importante strumento di difesa per mantenere e riacquistare la salute. Circa due anni fa un gruppo di ricercatori inglesi della "East Anglia University" ha pubblicato su Gut i risultati di una ricerca che per la prima volta ha confrontato i diari alimentari dettagliati di quasi 25.000 persone seguite per 10 anni, valutando poi nelle persone che avessero sviluppato un cancro del pancreas quali fossero i livelli di assunzione di Vitamina E, di Vitamina C di Zinco e di Selenio. L'articolo è stato poi ripreso e diffuso a livello internazionale anche da Medscape. Il tipo di metodica di rilevamento è all'avanguardia tra gli strumenti finora utilizzati per studiare l'introduzione alimentare, e ha portato ad identificare dei trend positivi importantissimi. Sono stati valutati, rispetta a circa 4.000 persone sane di un gruppo di controllo, i livelli di vitamine e minerali dei soggetti seguiti. Un semplice aumento di assunzione minerale e vitaminica per quelli che avevano i valori più bassi di assunzione di Zinco, Selenio e Vitamina E, avrebbe portato a impedire 1 cancro pancreatico su 12. Una semplice integrazione quindi avrebbe potuto controllare lo sviluppo di quasi un cancro su 10. Per la Vitamina C sono stati valutati i livelli plasmatici, rilevando lo stesso livello di alta protezione nei confronti di questa forma tumorale.